Da tempo i Pistons sembravano intenzionati a liberarsi del contratto ingombrante di Josh Smith, che nell’ultimo anno e mezzo a Detroit non aveva mai dato l’impressione di essersi inserito al meglio negli equilibri della squadra; ma la notizia rilasciata dal solito Adrian Wojnarowski avrebbe del clamoroso. Stando infatti all’insider NBA il GM Joe Dumars, non riuscendo a trovare acquirenti e contropartite ritenute accettabili, avrebbe deciso di rilasciare l’ala ex Atlanta. Smith era stato strappato proprio agli Hawks appena un anno e mezzo fa, nell’off season 2013, con un sontuoso contratto da 54 milioni di dollari complessivi in 4 anni, equamente divisi (13.5M a stagione).
Stando alle prime indiscrezioni, Smith sarebbe stato licenziato utilizzando la cosiddetta stretch provision, una dilatazione cioè del periodo di pagamento dei soldi dovuti al giocatore, il cui contratto finirà così per incidere molto meno sul salary cap della franchigia del Michigan: i 27 milioni rimanenti nelle prossime due stagioni verranno infatti corrisposti in 5 anni, passando da 13.5 a stagione a 5.4, con un risparmio di oltre 8M sul cap. Per quanto riguarda il giocatore invece, finito nel mercato dei free agent, potrà essere ingaggiato da qualsiasi franchigia, la quale però dovrà accollarsi il precedente contratto dai Pistons; le primissime indiscrezioni vorrebbero Sacramento e Houston tra le principali interessate.
Termina dunque in maniera quantomeno inusuale l’esperienza di Josh Smith nella franchigia del Michigan, dopo un anno e mezzo fatto più di ombre che di luci. Non ne esce benissimo nemmeno la dirigenza dei Pistons, che torna frettolosamente sui propri passi dopo la firma di un giocatore che avrebbe dovuto rilanciare una squadra ormai da tempo nei bassifondi della Eastern Conference, e che dimostra una volta di più una certa confusione e mancanza di lungimiranza. Vedremo se lo spazio salariale guadagnato con questa operazione verrà utilizzato per ripartire in modo più ragionato e positivo.