L’arrivo di Rajon Rondo ai Mavericks è stato accolto con molto clamore dai fan e dagli addetti ai lavori, ma non è tutto oro quello che luccica. Ovviamente i limiti di Rondo sono ben noti e proprio della sua mancata propensione difensiva ha parlato il playmaker ex Celtics che stanotte farà ritorno in quel di Boston.
“Non difendo da un paio di anni. Sono riuscito a nascondere questa parte di gioco grazie ad Avery Bradley che difendeva come un ossesso sulla palla. Mi ha aiutato molto ma qui si aspettano tutti che io difenda di più. Nella Western Conference se non difendi rischi di essere umiliato ogni notte dalle guardie. E’ come una sfida per me ma non solo per me. Questa cosa coinvolge anche i miei compagni, la comunicazione è la cosa fondamentale e sta migliorando giorno dopo giorno. E’ un concetto di squadra e non si parla di singoli. Ovviamente la gente guarderà le statistiche e diranno che da quando sono arrivato siamo peggiorati in difesa, ma abbiamo tempo e modo di migliorare. Credo che diventeremo una grande squadra in tutti i reparti.”
Per migliorare c’è tempo e l’intesa con i compagni non è una cosa che arriva da un giorno all’altro, si costruisce. Proprio su questo concetto ha puntato Rajon Rondo: costruire una squadra che sarà una macchina offensiva e difensiva, per questa stagione e per il futuro nella Western Conference.