I Denver Nuggets sono una delle squadre più discontinue ed umorali della Lega: capaci di battere squadre che ambiscono ai Playoffs con grandi perfomance – 25 di scarto ai Suns, 20 agli Heat, 20 ai Pelicans – ma anche capaci di perdere di tanto con prestazioni a tratti imbarazzanti ( -30 coi Wizards, -28 con gli Hornets, -22 coi Kings).
Un’altalena di risultati e soprattutto di rendimento che inizia a non piacere nella stanza dei bottoni a Mile High City, da cui hanno mandato via per molto meno – per fare un esempio – un allenatore come George Karl appena nominato Coach of the Year nel 2013. Per questo la panchina di Brian Shaw può dirsi tutta tranne che stabile. L’ex assistente allenatore di Lakers e Pacers è al secondo anno alla guida dei Nuggets ma, nonostante una squadra piena zeppa di talento, non riesce a trovare quella quadra che li porterebbe a lottare per la postseason.
Negli ultimi giorni si vocifera che dalle parti del Colorado starebbero pensando ad un cambio di timoniere e l’indiziato numero 1 sembra essere Mike D’Antoni, al momento senza squadra dopo la sua ultima esperienza non felicissima in quel di L.A. sponda gialloviola. La sua filosofia di gioco si adatterebbe alla perfezione con giocatori atletici come Kenneth Faried e Ty Lawson che preferiscono un alto ritmo per esprimere al meglio la loro pallacanestro, in più ritroverebbe Danilo Gallinari, Wilson Chandler e Timofey Mozgov che ha già avuto nel passato trascorso newyorkese coi Knicks.
Detto questo, il condizionale rimane d’obbligo perché al momento si tratta solo di supposizioni, ma non è detto che questo scenario da futuribile diventi presto reale.