La NBA come ogni anno ripropone gli NBA Global Games, e come di consueto dal 2011 porta due squadre della East Conference in Europa, precisamente nella vecchia e incantevole Londra. Quest’anno si sono sfidate New York e Milwaukee, due squadre che si possono tranquillamente togliere dalla lista delle contender NBA per questa stagione; due squadre nelle quali militano rispettivamente il presente della NBA, Carmelo Anthony, e il futuro della lega, Giannīs Antetokounmpo.
Grazie alle indiscusse abilità di marketing della lega più bella del mondo, appena entrati nel contesto meraviglioso della O2 Arena di Londra il sogno americano sembra a portata di mano. Cheerleaders, mascotte e stuntman allietano il pubblico a suon di balli e piroette a canestro.
La NBA vuole anche ricordare il passato attraverso le sue vecchie glorie e come a ogni NBA Global Games che si rispetti durante l’intervallo scendono a centro campo giocatori leggendari, che qualcosina per la NBA hanno fatto: Bruce Bowen, John Starks, Dikembe Mutombo, Kareem Abdul-Jabbar, John Amaechi e Hakeem Olajuwon.
La partita è piacevole ma senza storia, i Milwaukee Bucks di Jason Kidd dominano la partita sia in difesa che in attacco, vincendo per 95-79. New York inizia con il piede sbagliato così da condizionare la partita fino alla fine, con i Bucks che gestiscono solidamente il vantaggio preso nel primo quarto (17-4). La partita di Londra diventa quindi per NY la 16esima sconfitta consecutiva (5-36), a nulla servono i 25 punti di Carmelo Anthony appena rientrato da un infortunio. I giovani Bucks vincono e convincono, uno su tutti Antetokounmpo, il giocatore greco è un prospetto interessantissimo dal punto di vista atletico, un’ala di 2,11 m che potrebbe dominare la prossima decade NBA.
Nel post partita, durante la press conference, i due coach Derek Fisher e Jason Kidd rispondo alle domande della stampa. Kidd si ritiene soddisfatto delle sinergie positive che si stanno creando tra i giovani e i veterani, un punto cruciale per la crescita di una squadra giovane e dinamica come Milwaukee. Fisher, nonostante la 16esima sconfitta consecutiva, ha notato dei miglioramenti in fase di transizione e il ritorno di Carmelo Anthony non può che giovare all’attacco dei Knicks.