La scorsa annata è stata forse quella più difficile nella carriera di Jared Dudley che, durante la sua permanenza nei Los Angeles Clippers, ha visto le sue statistiche precipitare drasticamente: dal 39.1 per cento dall’arco quando militava nei Phoenix Suns 3 anni fa, nella passata stagione ha conseguito solo il 36 per cento (quest’anno con i Bucks è salito ad uno strepitoso 44.2); da un Player Efficiency Rating di 14.9 sempre ai tempi di Phoenix, è sceso ad un 8.9 con la maglia dei Clips, per tornare ad un 14.4 in quel di Milwauekee.
Numeri a parte, è stato subito evidente a tutti come Dudley abbia progressivamente perso gradi gerarchici durante la scorsa stagione, a favore di Matt Barnes prima e di Darren Collison nell’ultima porzione di campionato, ma il tutto ha motivazioni ben precise e decisamente serie. Ecco infatti le dichiarazioni di Dudley in merito alle sue difficoltà incontrate a Los Angeles, raccolte a Zach Lowe di Grantland:
“Ecco cos’è successo con i Clippers: quando mi sono infortunato alla schiena a Las Vegas (durante la Summer League, ndr), mi sono presentato a Settembre tentanto di lavorare con il training staff, ma spesso quando hai un infortunio rischi di avere un altro infortunio. Così fondamentalmente mi sono ritrovato in infermeria con ciò che pensavo fosse essere una tendinite ad un ginocchio, ma non potevo piegarlo a 90 gradi e ho avuto a che fare con questo problema per circa un mese. Sono andato da Doc Rivers e gli ho detto che non avevo mai avuto a che fare con una cosa di questo genere, che non riuscivo a piegare il ginocchio, non riuscivo a muovermi lateralmente e che i miei tiri erano tutti troppo corti, gli ho detto che dovevo sedermi in panchina. In quel momento Matt Barnes era fuori per un problema ad un polpaccio e J.J. Redick aveva un’ernia del disco,così Rivers mi ha detto: ‘Hey, ho bisogno che tu mi dia 10-15 partite, e non appena questi ragazzi si rimettono, ti darò del riposo”.
“Beh, in quel momento non ero in grado di marcare nessuno, non potevo tirare molto, tutti i miei tiri erano corti e perdevo sicurezza. A metà stagione ho fatto una lastra e ho scoperto di avere una piccola frattura al ginocchio, sapevo di avere qualcosa di più serio di una tendinite. Sempre a metà stagione Riversa ha portato Danny Granger a L.A. ed io sono stato spedito in panchina. La trade per Milwaukee è stata la cosa migliore per la mia carriera, ho trovato un staff che mi ha guarito e quando sono sano, sono il tipo di giocatore che vedete ora e che avete visto a Phoenix”.
Una frattura ad un ginocchio dunque è stata l’origine del travagliato campionato di Dudley con i Clippers che, non appena ha risolto i suoi problemi, è tornato il giocatore che siamo abituati a conoscere.