J.R. Smith sembra aver trovato la sua dimensione nei Cleveland Cavaliers di LeBron James e Kyrie Irving, mostrando evidenti miglioramenti dovuti anche al sistema di gioco adottato da coach David Blatt. La sua permanenza nei Knicks di Fisher e Phil Jackson è stata non poco problematica e secondo il giocatore la strategia di gioco in quel di New York potrebbe tenere lontani i prossimi Free Agent.
Il famoso triangolo è fonte di dibattito dall’inizio dell’anno e, per J.R. Smith, proprio questa scelta potrebbe essere fatale.
“Non voglio esagerare ma dal momento della trade mi sento meglio, questo stile di gioco si adatta alle mie capacità: run and gun, tirare quando si ha lo spazio. Semplicemente giocare più a cuor leggero.”
“Per me è stato difficile da un punto di vista mentale. Inizi a dubitare delle tue capacità e vedi che tanti giocatori fanno fatica con la triangle offense. La cosa che più mi infastidiva era che non si correva abbastanza. Con il talento che avevamo non c’era transizione offensiva e dovevamo solo fermare la palla e organizzare il nostro set di attacco. Era tutto determinato dalle letture ma io potevo non leggere la stessa cosa del prossimo giocatore e, prima di accorgermene, c’erano troppe palle perse e tiri sbagliati, che portavano a brutte transizioni difensive.”
Dopo la disamina dei suoi problemi in quel determinato set offensivo, Smith ha parlato dell’ipotetica difficoltà dei Knicks di reclutare Free Agent importanti, che potrebbero virare in qualche altra realtà più consona al loro stile di gioco.
“I Knicks possono apparire come la possibilità di giocare a New York, una delle più belle città nel mondo, e giocare per persone che hanno vinto più anelli di chiunque altro in questo ambiente. Ma un giocatore deve sempre pensare alla situazione che più si adatta al suo gioco. Se sei un giocatore creativo che vuole essere più o meno libero, allora i Knicks non faranno per te. Se sei un giocatore dedito al sacrificio e al gioco a metà campo, allora ti troverai bene.”
“Ovviamente è un mio pensiero. Ho la sensazione che per i giocatori di oggi questa sia una realtà troppo difficile da incarnare. Ma penso che comunque un giocatore che crede di essere una superstar potrebbe provare a cimentarsi in questa avventura.”