La parola più ricorrente nelle reazioni di compagni, avversari e allenatori è “unfair“, ingiusto.
“Non è giusto, ma le cose stanno così e abbiamo delle partite da giocare. Ci siamo già passati e ce la faremo anche stavolta, con in più Pau e questo Jimmy“
dice coach Thibs, l’unico Bull che ha parlato oltre a Gasol e a due frasi strappate controvoglia al capitano Hinrich. Anche LeBron, colpito dalle disavventure di quello che dovrebbe essere, ma suo malgrado non è mai stato, il più grande ostacolo sulla strada per le finali, ha pubblicato un video offrendo qualunque tipo supporto a Derrick. Rose ovviamente non ha ancora parlato con i giornalisti, quindi prendiamo per buono quello ha detto l’ultima volta:
“Non mi fermerò mai, neanche dovessi rompermi le ginocchia altre dieci volte. Mai“.
Per quanto riguarda il lato pratico della vicenda, il danno è più contenuto in questo caso, per cui è ipotizzabile un rientro addirittura in questa stagione. E’ frequente che menischi riparati “saltino” di nuovo (chiedere a Westbrook), ma nel caso succeda la parte lesionata viene rimossa e il tempo di recupero va dalle 4 alle 7 settimane. Questa seconda rottura si ripercuoterà più sugli ultimi anni della carriera di Rose (vedi Wade) che sull’immediato futuro, ma è comunque un brutto colpo al morale viste le ottime prestazioni che stavano tornando ad essere all’ordine del giorno. Il giocatore verrà operato in settimana dal Dr. Cole, che aveva eseguito anche gli altri due interventi chirurgici nel 2012 e nel 2013. I Bulls aggiungeranno comunque una guardia al roster e i nomi più caldi sono gli ex Mike James e Nate Robinson, che darebbe una scossa morale all’ambiente anche se meno ortodosso e affidabile rispetto a James.