Dwight Howard sta facendo i conti con l’ennesimo infortunio della sua carriera da oltre un mese, precisamente dal 30 Gennaio quando si è presentato un edema al ginocchio che lo ha costretto 5 giorni dopo ad una procedura di aspirazione di midollo osseo.
I tempi di recupero erano stati inizialmente stabiliti in circa due mesi e il coach degli Houston Rockets Kevin McHale ha voluto dire la sua sul calvario di Howard; queste le parole raccolte da Jonathan Feigen del giornale texano Houston Chronicle:
“Sta facendo dei progressi, l’ho visto utilizzare il tapis roulant ed è un segno positivo, ma non l’ho ancora visto in campo. Fino a quando non lo vedremo nuovamente sul parquet non possiamo giudicare appieno”.
Howard infatti non è ancora stato autorizzato a compiere riabilitazione “attiva“, il che implica che ancora non può eseguire salti, allenamenti completi e cambi di direzione, ma solamente sala pesi e leggero uso del tapis roulant. McHale ha commentato così:
“Ho visto grandi giocatori che hanno saltato due mesi e ci hanno messo del tempo per ritrovare il ritmo partita e del mondo NBA. Quando ne sei fuori, ci vuole un po’ per tornare, hai bisogno di tempo. Non puoi allenarti facendo degli uno contro uno a tre quarti della velocità per 3 settimane per poi fare 5 giorni al massimo e tornare semplicemente in campo. Serve molto tempo, non dobbiamo affrettare il recupero”.
Per concludere, McHale ha risposto anche alla fatidica domanda fatta soprattutto in chiave play offs: quando tornerà e quanto potrà giocare Dwight Howard?
“Spero che torni il prima possibile, ma non c’è senso nel riaggregarlo con noi fino a quando non sia perfettamente in salute e possa giocare per noi. Non so quante partite potrà fare quando tornerà, ma dobbiamo essere sicuri che sia che sia al meglio per le partite che giocherà. Deve assolutamente ritrovare il miglior ritmo possibile”.