Originario di Kinshasa, Zaire, Mudiay è uno dei molti giocatori dalla storia personale alquanto travagliata. Nasce il 5 Marzo del ’96, perde il padre durante il primo anno di vita ed è costretto dall’imperversare della Seconda Guerra del Congo a vivere da profugo. Nel 2001 la famiglia riesce finalmente a trovare asilo ad Arlington, nel Texas, mentre il paese natale esce dalla guerra con un nuovo nome: Repubblica Democratica del Congo. La sua carriera liceale comincia proprio ad Arlington, in squadra con la tristemente famosa 15^ scelta “simbolica” dello scorso Draft, Isaiah Austin, che ha dovuto interrompere la carriera per colpa della Sindrome di Marfan.
Gli ultimi due anni di high school li gioca con la Prime Prep di Dallas, prima di scegliere gli SMU Mustangs della stessa città, allenati da Larry Brown, come college da frequentare prima di entrare in NBA. Qui avviene però un colpo di scena: la famiglia ha bisogno di soldi, per cui Emmanuel decide di accettare il milione di dollari offerto dai Guangdong Southern Tigers della CBA (Chinese Basketball Association), con cui giocherà solo una dozzina di partite per via di un infortunio alla caviglia. Ai playoff la sua squadra viene eliminata in semifinale dai Beijing Ducks di uno Steph Marbury in versione “Starbury” con 36 punti nella decisiva gara 4, dopo che Mudiay era rientrato dall’infortunio per evitare l’eliminazione in gara 3.
Mudiay in campo per il suo paese natale
PUNTI DI FORZA
Pick’n’roll, in ogni sua sfumatura. Non serve aggiungere altro. Immaginate un qualunque modo di attaccare con questo utilizzatissimo schema e Mudiay sarà in grado di eseguirlo alla perfezione. Considerando che ha compiuto 19 anni da pochi giorni, le letture del gioco a due in tutte le sue varianti sono ancora più impressionanti: trova il rollante con pocket pass o lob al ferro, individua il terzo uomo sul perimetro e lo serve con precisione, fa collassare la difesa e scarica per il pop man se il bloccante si apre invece di tagliare. Se poi gli avversari dovessero avere la malaugurata idea di non aiutare, potete già scrivere due punti perchè con la sua forza Emmanuel può portare la palla al ferro e segnare con relativo agio. Inoltre, nonostante non sia un tiratore continuo (anzi!), ha mostrato di riuscire a convertire con percentuali accettabili i tiri dal palleggio che gli vengono lasciati in uscita dal blocco. Un altro dei fattori che rendono questo giovane molto intrigante è il fisico: stiamo infatti parlando di un playmaker di ben 1.96m di altezza, con braccia lunghe e una grande forza fisica. Oltre a questo, la sua velocità e capacità di salto lo rendono praticamente inarrestabile in contropiede, vista la sua abilità di staccare in modo esplosivo dopo aver percorso tutto il campo in palleggio. La cosa che più impressiona di questo giovanissimo talento è però la volontà di passare la palla e coinvolgere i compagni, specialmente premiando chi fa lo sforzo di correre con lui in transizione o chi si fa trovare aperto quando il proprio marcatore si stacca per aiutare sulle sue scorribande in area.
PUNTI DEBOLI
Passiamo alle note dolenti: prima di tutto parliamo del tiro. Premesso che i margini di miglioramento ci sono, la forma è molto rivedibile. Il rilascio nei jump shot è vistosamente in controtempo, ma questo può essere corretto ed è comunque un aspetto del suo gioco progredito durante la stagione. L’aspetto più preoccupante è la percentuale ai liberi che si aggira in modo spaventosamente “Rondeggiante” intorno al 50%, principalmente a causa di una meccanica che spinge la palla in avanti piuttosto che verso l’alto. Oltre alle difficoltà al tiro, per via della sua inesperienza Mudiay tende a perdere molti palloni, spesso per eccesso di generosità o per distrazioni banali, le quali talvolta costano anche dei canestri subiti alla sua squadra. Nel complesso, mentre l’attenzione e la concentrazione miglioreranno sicuramente col tempo, il tiro resta l’incognita più grande anche se si tratta di una parte del gioco facilmente allenabile.
GIOCATORI NBA SIMILI
Vedendolo giocare un nome che viene
Mudiay con la maglia dei Guangdong Southern Tigers dalla CBA
alla mente è quello di Westbrook, ma se Russ è fisicamente ancora più impressionante, Emmanuel è molto più attento a coinvolgere i compagni e pare più in controllo rispetto alla furia cieca che è Westbrook. Un altro giocatore che può assomigliare al nostro uomo è Bledsoe dei Suns, altra PG molto atletica, ma, a mio avviso, il più simile di tutti a Mudiay è John Wall, perchè fra tutti è il più predisposto a coinvolgere i compagni. Per vedere espresso il potenziale di questo ragazzo ci vorrà pazienza vista la giovane età, adesso accontentiamoci di sapere che sarà con ogni probabilità una top 5 pick di questo draft.