Categorie: Miami Heat

Hassan Whiteside ha un nuovo mentore

Dopo essere uscito dall’ombra e aver aiutato i Miami Heat a superare un deficit di roster, diventato poi anche più problematico data l’assenza di Chris Bosh, Hassan Whiteside è diventato uno dei giocatori sconosciuti più promettenti della lega e sta continuando a portare al pubblico prestazioni degne di nota. Ogni giocatore che esplode anche mediaticamaente però, ha bisogno di un mentore in NBA: giocatori di esperienza che dispensano consigli e tengono sotto la propria ala i ragazzi che ancora non conoscono bene tutte le sfaccettature di questo meraviglioso mondo.

Il mentore di Whiteside? E’ stato scelto alla n°2 assoluta nel 2008 dietro solo a Derrick Rose e si chiama Michael Beasley.

B-Easy non è diventato la superstar che tutti pensavano diventasse e, dopo varie esperienze non troppo esaltanti (compresa la gita in Cina), è tornato nella squadra che l’ha scelto al Draft e ora è stato confermato fino a fine stagione dopo un paio di decadali di prova.

Lo stesso Hassan lo chiama mentore e, sebbene possa sembrare uno scherzo conoscendo la psiche poco decifrabile di Beasley, è tutto vero.

“E’ divertente perchè tutti quelli che mi guardano pensano sia un tipo problematico, che potrebbe ostacolare il successo di altri ragazzi,” Ha dichiarato Beasley. “Invece quando guardano Wade o LeBron pensano siano il perfetto esempio da seguire. Beh, non sempre. Ci sono casi in cui si preferisce ascoltare un ragazzo che ne ha passate tante, che è caduto dalla montagna e che l’ha scalata per tornare in cima. Questo è quello di cui aveva bisogno Hassan. Ed è anche quello di cui ho bisogno io.”

Anche se Beasley ha solo un anno in più di Whiteside, le loro carriere non sono equiparabili e, come detto dallo stesso Beasley, ci sono tante cose che si possono spiegare e insegnare ad un ragazzo come lui.

Dopo aver scontato la squalifica per aggressione in campo, Whiteside ha lavorato molto sui propri problemi di aggressività e probabilmente gli è stato molto di aiuto il consiglio di un giocatore che, come lui, di problemi ne ha avuti tanti. Sperando di vedere buone cose da entrambi, attendiamo il periodo di prova di Beasley come mentore per dare giudizi che sarebbero affrettati, ma dati con apparente cognizione di causa.

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Pubblicato da
Claudio Silvestro

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