Categorie: Road To Draft

ROAD TO DRAFT 2015 : STANLEY JOHNSON

 

Nato il 29 maggio 1996 a Fullerton, Stanley Johnson diventa ben presto una leggenda nella sua California: sono in molti a definirlo il più grande giocatore di sempre della popolosa ( e nota ) Orange County a livello liceale, periodo durante il quale fa incetta di vittorie e riconoscimenti personali. Difficile anche solo pensare, per chiunque, di poter raccogliere più di quanto Johnson abbia fatto prima di andare a giocare per Coach Sean Miller ad Arizona: 4 titoli statali consecutivi messi nella bacheca della sua High School, Mater Dei, alzando, di anno in anno, costantemente, le proprie medie e, negli ultimi due anni, aiutando Mater Dei ad essere considerata la numero 1 a livello nazionale da USA Today; Stanley chiuderà la sua esperienza liceale mettendo a referto 25 punti, 8 rimbalzi, 2 assist e 3 rubate di media nell’anno da Senior, salutando O.C. dopo esser stato insignito del titolo di California Mr. Basketball e di High School National Player of The Year da MaxPreps.com. Durante il corso di queste stagioni, inoltre, Johnson viene convocato nella nazionale sperimentale a stelle e strisce, trionfando ai Campionati Americani U-16, al Mondiale U-17 e agli Americani U-18, questi ultimi vissuti da capitano e MVP della competizione.

Raggiunto Sean Miller agli Arizona Wildcats, uno dei programmi più interessanti e competitivi degli ultimi anni, Stanley Johnson si è subito messo in mostra, emergendo tra i protagonisti assoluti del panorama collegiale e, nello specifico, della Pac-12, la Conference d’appartenenza dei suoi Wildcats: chiusa la stagione regolare con un record di 29-3 ( 16-2 in Pac-12 ) hanno poi dominato il proprio torneo di Conference, vinto a spese di Oregon, guadagnandosi il seed #2 nel West Regional del torneo NCAA, dove dovranno vedersela con #6 Xavier nel momento in cui scrivo. Il cestista da O.C. sta viaggiando ad una media di 14 punti, 6.6 rimbalzi e 1.7 assist, forte del riconoscimento come Pac-12 Freshman Player of the Year, oltre che dell’inserimento nel primo quintetto della Pac-12 e la candidatura al titolo di Freshman of the Year di tutta la Division I.

Volendo analizzare in primis i punti di forza del gioco di Johnson non si può che partire dallo straordinario lavoro difensivo che attua all’interno di una partita: 109 kg. di muscoli sparsi su 203 cm. d’altezza lo rendono un corpo in movimento di un efficacia disarmante quando impegnato nella difesa sul pallone, è in grado di marcare più ruoli e sempre con un’abilità tale da mettere in difficoltà chiunque, grazie anche alla straordinaria intelligenza cestistica che ha già ampiamente dimostrato in questi suoi primi mesi in Arizona; in molti sostengono che sia più che pronto per difendere con successo nella NBA, anche su marcatori di un certo spessore. Dal punto di vista del fisico e della competitività il talento californiano è già ampiamente una spanna sopra i propri coetanei: l’attitudine a vincere che ne ha fatto una leggenda liceale nel proprio Stato, oltre che una marcata etica lavorativa, lo rendono forse il prospetto di questo Draft, almeno tra i Freshman, a poter subire meno problematiche nel passaggio al livello superiore; i paragoni con Metta World Peace, Travor Ariza ed altri eccellenti difensori si sprecano e, forse, Johnson potrebbe essere destinato ad una carriera ancora più brillante tra i Pro, dove, anche grazie alle sue braccia lunghe ( oltre a fisico e Q.I. cestistico ) riuscirà a rendersi un difensore di spessore anche lontano dal portatore di palla. La capacità di leggere perfettamente l’evoluzione del gioco lo avvantaggia anche in attacco, dove, seppur non spicchi per elevazione e atletismo, riesce comunque ad essere un realizzatore temibile: puntando sull’imponenza fisica riesce ad arrivare al canestro, dov’è chiaramente abile a poter concludere subendo il contatto, inoltre, nonostante abbia una meccanica di tiro da perfezionare, riesce comunque a mettere su delle buone medie; certo è che, avendo un rilascio ancora molto basso, dovrà allenarsi molto per poter prendere dei tiri in un contesto, quello NBA, dove troverà difensori più alti e atletici di quelli che ha incontrato finora ma, come detto, l’attitudine al sacrificio ed al lavoro non difettano in Johnson, risultando forse le caratteristiche che lo contraddistinguono più marcatamente dal resto dei talenti che verranno selezionati. Talenti, per l’appunto, con notevoli margini di miglioramento, forse uno dei problemi che si possono riscontrare in questo ragazzo che sembra quasi essere un giocatore già fatto, con margini di crescita relativi solo, forse, alla meccanica di tiro.

Tracciando una sintesi delle debolezze che Johnson mostra nel suo gioco, queste possono essere circoscritte al jump shot e al non troppo atletismo, a dispetto dei punti di forza che sembrano essere molti e consistenti: andando in NBA si troverà sicuramente a suo agio sin da subito e potrà avere una brillante carriera, ma è difficile immaginarlo come una superstar in grado di avere un impatto deciso nella lega; ciononostante riuscirà con certezza ad essere utile per qualsiasi franchigia deciderà di spendere la propria chiamata per lui, consapevole che potrà essere un elemento decisivo anche per eventuali corse al titolo, qualora fosse affiancato da talenti più cristallini in grado di dispiegare la manovra offensiva in modo tale che non risulti la prima/seconda e forse nemmeno terza opzione in fase di realizzazione.

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Pubblicato da
Stefano Romani

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