Randy Wittman è nel giro della NBA da ormai più di vent’anni tra carriera da giocatore prima e da allenatore adesso, ma non si è mai segnalato alle cronache per comportamenti o parole sopra le righe. Almeno fino ad ora… Infatti all’head coach dei Wizards non sono andate giù le frasi rilasciate a caldo da Marreese Speights nel postpartita della gara giocata lunedì ad Oakland vinta da Golden State su Washington per 107-76.
Ecco le dichiarazioni in merito dell’ala grande dei Warriors.
“Abbiamo difeso forte all’inizio su alcuni possessi. Sapevamo che, aggredendoli e non facendoli segnare anche per un paio di azioni, avrebbero poi iniziato a litigare l’uno con l’altro e sarebbero usciti da soli dalla partita. Siamo stati bravi a fare questo soprattutto all’inizio del secondo tempo, siamo tornati sul parquet con la giusta mentalità.”
Parole che non sono passate inascoltate nella capitale statunitense, e Wittman ha voluto replicare in maniera secca alle illazioni di Speights che ha dipinto i Wizards come una squadra poco solida, con un parco giocatori non unito al loro interno, che si sciolgono alla prima difficoltà.
La risposta di Wittman è arrivata in un’intervista raccolta da Ben Standig di CSN Washington.
“Questa è la sua opinione. Noi dobbiamo preoccuparci solo di noi stessi e non stare a sentire gli altri. Non c’è nessuna divisione nella squadra, è stata solo una partita frustrante soprattutto dopo l’1 su 18 al tiro nel terzo quarto. Credetemi, è così: fa parte del gioco, sono cose che possono capitare nell’arco di una stagione lunga. Abbiamo sbagliato nell’approccio alla partita ad Oakland: non abbiamo giocato col solito piglio. Serve che i ragazzi ritrovino loro stessi, si aiutino l’uno con l’altro e si sostengano a vicenda: bisogna giocare con emozione. Se devo essere sincero, non me ne importa nulla di cosa pensi Speights. Ci ha incontrato due volte, come puoi conoscerci?”