Una delle azioni più discusse delle ultime settimane è stata sicuramente la stoppata di Tim Duncan su James Harden, che ha portato i San Antonio Spurs alla vittoria nella sfida pirotecnica contro gli Houston Rockets. Nei secondi finali della gara, Harden penetra superando Leonard e tenta un layup che viene ostacolato e stoppato da Duncan. La partita si chiude così con la W per i vecchi Spurs e la protesta da parte degli avversari per un tocco di Tim sul braccio del Barba.
Ora la NBA, toccata dalle polemiche che stavano impazzando nel post-gara e nei giorni successivi, è andata a revisionare l’azione per fornire un appropriata spiegazione alla decisione della terna arbitrale:
“Duncan salta verticalmente e stoppa chiaramente il layup di James Harden. C’è un contatto dopo la stoppata ma, visto che il tiro è già stato stoppato, il contatto è accidentale e non ha avuto impatto sulla riuscita stessa del tiro in questione.”
Prima dell’azione incriminata, Duncan aveva sbagliato un tiro ravvicinato con 35 secondi sul cronometro, concedendo il tempo ad Harden di mettere la tripla del meno uno e di sfruttare la palla persa di Ginobili per tentare il tiro della vittoria.
Il Barba stesso ha dichiarato nel post-gara di non aver avuto la possibilità di completare il tiro finale. Per lui era fallo.
Duncan ha commentato così l’ultima azione della partita:
“Era la mia opportunità di redenzione dopo il tiro sbagliato che poteva portarci in vantaggio di sei punti.”
E’ la seconda volta in due mesi che i Rockets ‘subiscono’ un ‘no-call’ da parte degli arbitri, che merita poi revisione da parte della lega. L’ultima volta è successo contro i Grizzlies, quando Zach Randolph ha bloccato un tiro sulla sirena di Harden. Quella volta però la NBA evidenziò l’errore degli arbitri e dichiarò che il fallo in realtà c’era.