Una di quelle stagioni da dimenticare per Paul Pierce. Così l’ha definita la sua scorsa annata tra le fila dei Brooklyn Nets. Sulla carta una squadra che doveva ‘spaccare’ in due la lega con la presenza di giocatori come KG, Joe Johnson, Brook Lopez e D-Will. Ma la realtà è ben diversa. Gente che non si presentava agli allenamenti, giocatori che sentivano troppa pressione e ambiente probabilmente sfasciato dopo la sconfitta ai Playoff. Un ritratto non certo dei migliori quello dipinto dalle parole di Pierce, passato a Washington in estate dopo aver chiesto a Garnett se doveva rimanere con lui a Brooklyn:
C’era un’attitudine strana da parte dei miei compagni, lì. Non avevamo una squadra di giovani eppure nonostante l’esperienza molti di loro non avevano voglia di venirsi ad allenare o giocare. Io e Kevin Garnett ci siam detti “Che è sta cosa?”. Dovevamo andarli a prendere tutti i giorni e portarli all’allenamento. Senza me e KG la squadra sarebbe esplosa. Sarei rimasto ai Nets solo per Garnett e gliel’ho anche detto. Se vuoi io rimango qui. Ma non mi hanno voluto ed allora sono andato via.
Ma non è tutto, the Captain ha poi confessato come avesse grandi aspettative da Deron Williams prima di universi ai Nets, ma poi la realtà è stata ben diversa:
Prima di andar lì consideravo Deron come un possibile candidato MVP. Ma una volta lì mi son accorto che non era una cosa che lui voleva diventare. Non lo voleva. Penso che abbia sofferto la pressione qualche volta. Era la prima volta sotto le luci della ribaltà. Si tratta di New York. A Utah non ci son gli stessi media di New York. Credo che abbia sofferto per questo.
Infine una parola anche su Joe Johnson, che doveva essere la stella più luminosa dei Brooklyn Nets 2013-2014.
“Il più delle volte voleva essere lasciato solo, non era un leader.”