Categorie: Playoffs NBA 2015

Preview Playoffs 2015: Chicago Bulls vs Milwaukee Bucks

Le chiacchiere sono terminate. Dopo mesi di regular season, polemiche, infortuni e mille altre vicende, è finalmente giunta l’ora dei Playoffs NBA 2015. Al Primo Turno del tabellone della Eastern Conference, si sfideranno, tra le altre, le teste di serie numero 3 e 6: Chicago Bulls vs Milwaukee Bucks.

Come arrivano ai Playoffs

Stagione con tanti alti e bassi per la franchigia dell’Illinois. Forti dell‘arrivo di Gasol e del ritorno di Rose, le ambizioni non mancavano di certo per i Tori bianco-rossi. In realtà non è andata esattamente come ci si aspettava, per lo meno in regular season. Balbettante partenza 9-6, con il numero 1 a cercare di togliersi di dosso un po’ di ruggine, per poi vedere le proprie quotazioni risalire, col miglior momento di forma raggiunto al termine dell’anno solare, in concomitanza con 7 vittorie consecutive. Con l’arrivo del 2015 la situazione infortuni è tornata quella, pesante ed antipatica, delle ultime annate. Rose è ritornato nuovamente sotto i ferri per l’ennesima operazione alle ginocchia, in infermeria gli hanno fatto compagnia a rotazione Gibson, Dunleavy, Noah e l’ormai lanciatissimo Jimmy Butler. Nonostante la vera e propria esplosione di Mirotic, da Marzo in poi il bilancio è stato solo di 13-10, per un record finale di 50-32. L’impressione generale è che i Chicago Bulls abbiano sacrificato un po’ del loro proverbiale smalto nella propria metà campo, trovando però al contempo nuova linfa dall’attacco, spesso e volentieri stagnante nelle passate annate.

Diverso il discorso per i Milwaukee Bucks. Dopo una stagione 2013-14 tragicomica, nonostante la scelta al Draft di Jabari Parker e l’arrivo in panca di Jason Kidd, il pronostico generale voleva la franchigia del Wisconsin ad annaspare nei bassifondi della Eastern Conference. Niente di più sbagliato. La squadra si è attestata sul 50% di vittorie sin dalla prima palla a due, sfruttando un’ottima difesa, gli inevitabili progressi di Antetokounmpo ed un collettivo invidiabile. Neanche il serio infortunio a Parker in Dicembre, che gli ha fatto chiudere anzitempo l’annata, ha minato il percorso della squadra di Kidd, arrivata alla pausa per l’All Star Game con 8 vittorie in 9 incontri. Qui però, il classico colpo di scena. In una delle più memorabili trade deadline che si ricordino, il front office decise di scambiare il leader offensivo, Brandon Knight, ricevendo in cambio il talentuoso Michael Carter-Williams. La crisi di rigetto fu quasi conseguenziale, con Milwaukee incapace di mettere punti a referto. Nella fase centrale di Marzo, coincisa con 6 battute d’arresto in fila, i Playoffs sembravano ad un certo punto a rischio, ma un ultimo sprint ha rimesso le cose a posto. L’ottimo ed inaspettato record finale è stato 41-41, impronosticabile ad inizio anno. I Milwaukee Bucks si sono rivelati una squadra con spiccate attitudini difensive, in grado di giocare assieme e senza prime donne.

Uomini chiave

Era dai tempi di Charles Oakley che un Bull non chiudeva una stagione con così tante doppie doppie accumulate. Pau Gasol, quasi tre decenni dopo, è riuscito a replicare tale impresa, dopo aver dotato coach Thibodeau di un’arma sconosciuta negli anni scorsi. Motivato come non lo si vedeva, forse, dal 2010, il catalano è andato costantemente a rimbalzo (11,8 di media) e segnalandosi come punto di riferimento in attacco, per la sua ormai cronica capacità di giocare fronte e spalle al canestro. E’ stato anche il miglior stoppatore dei suoi, ma ovviamente nella propria metà campo non ha sempre dato il meglio di sé. Top scorer di Chicago è stato Jimmy Butler, che potrebbe vincere il trofeo di Most Improved Player. Il prodotto di Marquette ha chiuso con 20 punti di media, dando buona mano a rimbalzo e, come al solito, prendendosi cura dell’esterno avversario più pericoloso. Nonostante qualche guaio fisico nell’ultimo scorcio di stagione, sarà ancora lui il barometro della squadra. Infine, tra i tanti, menzione, la solita, per Derrick Rose. E’ chiaro che non è lo stesso dell’annata da MVP, forse non lo sarà mai più, stante l’infinito calvario alle ginocchia martoriate. Se riuscisse a trovare un minimo di forma e convinzione in questi Playoffs, potrebbe far pendere l’ago della bilancia dalla parte dei suoi, non solo contro i Bucks ma anche nelle sfide future. Molta curiosità, inoltre, per il debutto in postseason del rookie Nikola Mirotic, in forma smagliante nell’ultimo mese e mezzo.

L’uomo copertina di Milwaukee è The Greak Freak, Giannis Antetokounmpo. Il suo atletismo, il suo fisico e le sue braccia interminabili hanno conquistato tanti tifosi neutrali, che vedono in questo raro esemplare una possibile futura stella. C’è tanto ancora da imparare, come dimostra anche il recente DNP-CD punitivo da parte di coach Kidd. Questi Playoffs, opposto ad un avversario di rango, saranno un importante test nonché momento di puro apprendimento. Altro elemento all’esordio in postseason è Michael Carter-Williams. Qualche critica, tra Philadelphia e le sconfitte dei Bucks al suo arrivo, non è di certo mancata. Sta ora all’ex Syracuse smentire i detrattori e provare a dimostrare di essere in grado di guidare una squadra da Playoffs, affrontando una difesa che, probabilmente, lo sfiderà in continuazione al tiro da fuori. Affrontare una batteria di lunghi composta da Gasol, Noah, Gibson, Mirotic ed all’occorrenza Mohammed, non è proprio uno dei compiti più semplici. Per questo il georgiano Zaza Pachulia è consapevole di essere chiamato ad un test probante ed impegnativo. Se Milwaukee non vuole affondare, deve sperare che l’idolo del Bradley Center lotti come il solito leone. Menzione d’onore per Khris Middleton, probabilmente tra i migliore role player in circolazione.

Gli Allenatori

Quinta stagione sulla panchina dei Chicago Bulls e quinta apparizione alla postseason per Tom Thibodeau. Come già accennato in precedenza, quest’annata però ha portato qualche spiffero in più del solito nella già ventosa Windy City. La squadra, per larghi tratti, non è apparsa la solita: meno grintosa ed efficace in difesa ma, per converso, più bella da vedere e più efficace in attacco. Circolano rumors, però, di un possibile addio alla fine dell’anno, così come di qualche possibile bega riguardante i minuti di Noah. Di sicuro in questa postseason dovrà fare scelte importanti tra i lunghi nei finali delle gare infuocare, che potrebbero risultare alla lunga impopolari. Al Primo Turno, però, sa di avere la squadra più forte del proprio avversario e non ha particolari matchup da temere.

Gli ultimi 24 mesi sono stati decisamente particolari per Jason Kidd. Appese le sneakers al chiodo, la sua prima esperienza da capo-allenatore, in quel di Brooklyn, è stata particolarmente controversa, anche se poi coronata da una Semifinale di Conference. In estate, poi, ecco il clamoroso ed inaspettato passaggio ai Milwaukee Bucks. Per l’ex stella dei Nets il merito di aver saputo dare il proprio contributo all’ottima rinascita dei Cerbiatti, che si sono dimostrati spesso stagnanti in attacco ma molto efficaci nella propria metà campo (quarto defensive rating dell’intera Lega). Affronta un collega più esperto ed una formazione non solo più forte, ma anche zeppa di veterani, mentre il suo nucleo è praticamente debuttante assoluto a questo livello. Riuscire a non sfigurare sarebbe già un successone.

I Precedenti

Bulls e Bucks si sono affrontate quattro volte in regular season, con un bilancio di 3-1 per Chicago. Le assenze l’hanno fatta da padrone. Nel primo incontro, vinto in volata dai bianco-rossi, mancava Noah. Nel secondo, con Gasol a far registrare un simpatico 46+18, assenti Rose e Dunleavy. Nel terzo episodio, in borghese Carter-Williams, Gibson ed Hinrich. Nell’ultimo appuntamento stagionale, questa volta vinto sul fil di lana da Milwaukee, era nuovamente Rose a dover saltare la partita.

Per quanto riguarda i precedenti nella storia dei Playoffs, si tratta della quarta sfida tra queste due formazioni, con i Bucks sul 2-1 come record all-time. La prima volta si affrontarono nelle Western Conference Finals 1974, con Kareem e Robertson a condurre in porto un secco 4-0. Poi, al Primo Turno nel 1985, la prima serie di Playoffs giocata da Michael Jordan, seppur vinta da Milwaukee per 3-1. Infine, sempre al Primo Turno ma nel 1990, vittoria per 3-1 dei Bulls, anche questa una “prima volta”: si tratta, infatti, della prima serie vinta da Phil Jackson come capo-allenatore.

Pronostico

Pronostico a senso unico per questa serie. Innanzitutto non aspettiamoci sfide adatte ai palati fini, agli amanti dei punteggi alti o delle partite spettacolari. Queste due formazioni sono particolarmente adatte per annullare l’avversario nella propria metà campo; incontrandosi due difese (confidando che quella dei Bulls ritorni ai consueti standard) del genere, non potrebbe essere altrimenti. Basti pensare che i Bucks, già deficitari di loro, contro Chicago in regular season hanno fatto registrare la più bassa percentuale di tiro reale rispetto a tutte le partite contro le altre squadre. Dall’altro lato della medaglia, il 26% da tre dei Bulls nelle sfide contro Milwaukee è stato il valore più basso fatto registrare contro qualsiasi altra formazione negli ultimi mesi. Il talento, la profondità e l’esperienza sono tutti dalla parte della franchigia dell’Illinois. Facendo valere tutti i propri punti di forza, è preventivabile un 4-1 per Chicago, con profumo di sweep se i giovani Bucks dovessero arrendersi alle prime difficoltà. Per Milwaukee sarebbe già un mini-successo allungare la serie, anche se, al momento, pare impensabile che si possa ritornare in Wisconsin per un’eventuale sesta partita.

Calendario della serie

GM 1: MIL at CHI, Apr. 18, 7:00 PM ET ESPN |
GM 2: MIL at CHI, Apr. 20, 8:00 PM ET TNT |
GM 3: CHI at MIL, Apr. 23, 8:00 PM ET NBA TV |
GM 4: CHI at MIL, Apr. 25, 5:30 PM ET TNT |
GM 5: MIL at CHI, Apr. 27 | If Needed
GM 6: CHI at MIL, Apr. 30 | If Needed
GM 7: MIL at CHI, May 2 TNT | If Needed

Alessandro Scuto

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Alessandro Scuto

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