Categorie: Playoffs NBA 2015

Preview Playoffs 2015: Atlanta Hawks vs. Brooklyn Nets

Una delle serie con meno sex appeal di tutto il primo turno, non tanto per il peso specifico delle contendenti (una delle quali è decisamente una squadra con valori sopra la media), quanto per il risultato, che già in partenza pare scontato e ben indirizzato.
Si sfidano, invero, da una parte gli Atlanta Hawks, le cui 60 vittorie stagionali li hanno consacrati Beasts of the East, e dall’altra i Brooklyn Nets, approdati alla post-season per il rotto della cuffia e con sole 38 vittorie all’attivo.

 

 

COME ARRIVANO AI PLAYOFFS

 

ATLANTA HAWKS (60-22): La franchigia della Georgia si è resa protagonista di una stagione assolutamente strabiliante, riuscendo a superare, grazie alla forza del collettivo, una situazione gestionale e manageriale da film dell’orrore e sfoggiando una pallacanestro scintillante, fatta di corsa, ritmi elevati, grandissima circolazione di palla e difesa soldia e arcigna. Il tutto condito da una continuità invidiabile, che ha portato gli uomini di Budenholzer ad ammassare addirittura 40 vittorie nelle prime 48 partite, inanellando una striscia di ben 19 W consecutive. Ritmo che nella seconda metà della stagione è fisiologicamente calato anche a causa di qualche infortunio (vedi Millsap) e disavventura legale (arresti di Antic e Sefolosha), ma che, se dovesse essere riacquistato (cosa altamente probabile), renderebbe Atlanta una seria candidata alla vittoria finale.

BROOKLYN NETS (38-44): Anche in quel della Grande Mela la stagione non è esattamente partita sotto una buona stella con l’affaire-Kidd, prima ben saldo al timone e poi sbarcato à-là Schettino dalla nave in cerca di un maggior potere a livello endosocietario, e il susseguirsi di voci, peraltro sempre più o meno fortemente smentite, di un passaggio di mano da parte di Prokhorov.
Vicende i cui strascichi, da accoppiare al detrimento tecnico subìto con le partenze di Kevin Garnett e Paul Pierce, si sono abbattuti “con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno” sull’intera squadra, conducendo ad una stagione mediocre e salvata solo da un ingresso alla post-season conquistato all’ultima giornata e grazie ad un paio di regalini da parte dei Pacers.
Unica nota positiva: il recupero dall’infortunio al piede di Brook Lopez, che ha fatto vedere ottime cose nella seconda parte della stagione, predicando però (ahìlui!) nel deserto.

*É stato impossibile rinvenire un video con 10 giocate degne di nota della stagione dei Nets, ci scusiamo per il disagio.

 

UOMINI CHIAVE

·      KYLE KORVER: Il californiano da Lakewood sta vivendo la migliore stagione della sua carriera, condita dalla convocazione all’All-Star Game e da percentuali realizzative irreali. Ancora una volta, però, lasciamo che siano i numeri a parlare per lui: 61.9.
Questa la percentuale da dietro l’arco tenuta da KK nei 4 incontri di regular season contro i Nets, il che significa sostanzialmente due cose: Brooklyn non potrà assolutamente lasciarlo solo per portare dei raddoppi e nemmeno potrà mandare qualcuno in aiuto, perché questo sarebbe il risultato.

·      JEFF TEAGUE/DENNIS SCHRODER: Rispettivamente titolare e riserva, le due point guard avranno un ruolo centrale nello scardinare la difesa (non irresistibile oltretutto) dei Nets. Dotati entrambi di gran velocità e atletismo e con una grande capacità di condurre il pick ‘n roll, non si vede proprio chi degli avversari possa essere in grado di contrastarli nella propria metà campo difensiva, specialmente il tedesco, che uscirà dalla panchina e vedrà di fronte a sé solo la misera second unit dei bianconeri.

·      BROOK LOPEZ: Il centro da Stanford, rientrato dall’infortunio al piede che l’ha tenuto fuori per buona parte della stagione, ha messo assieme numeri decisamente buoni (oltre 17 punti di media) ed è, al momento, l’unica vera freccia nella faretra offensiva dei Nets. Probabile oltretutto che venga cavalcato molto dai suoi compagni di squadra, vista la diffusa mancanza di centimetri nel front-court degli Hawks. Famoso, tuttavia, per la scarsa mobilità (difetto che condivide con buona parte dei compagni) è probabile che soffra, su entrambi i lati del campo, la velocità e l’esuberanza fisica degli avversari.

·      JOE JOHNSON: La stagione di Johnson, per la verità, è stata tutto fuorchè esaltante (poco più di 14 punti di media a partita), ma se Brooklyn (improbabile) dovesse riuscire a tenere i ritmi bassi e a rimanere a contatto con gli avversari, potrebbe anche, vista l’esperienza e la classe, essere in grado di incidere o addirittura vincere una partita down the stretch.

COACH

 

MIKE BUDENHOLZER: L’artefice principale del successo di Atlanta è senza ombra di dubbio lui. L’ormai ex assistente di Popovich a San Antonio è salito in cattedra anche a Peach City e ha renzopianeggiato, costruendo La Scala con materiali di recupero e senza un capocantiere affidabile.
Se i suoi riusciranno a rispettare i dettami da lui imposti nel corso della stagione e continueranno a giocare di e per la squadra, potremmo vederlo con un anello al dito entro Giugno.

 

LIONEL HOLLINS: Il buon vecchio Lionel non ha ereditato una situazione molto semplice appoggiando le natiche sulla panchina dei Nets. L’abbandono di Kidd, i dubbi di Prokhorov e una squadra non più giovanissima e un po’ apatica hanno fiaccato molti dei suoi sforzi. Ci ha provato, questo sicuramente. Ha provato ad impostare la squadra attorno ai principi già espressi egregiamente a Memphis: difesa, ritmi bassi, tanta cattiveria agonistica, ma cavare il sangue dalle rape è proprio impossibile e lui, fidatevi, lo sa meglio di noi.

 

I PRECEDENTI

 

Riguardo a questa voce c’è ben poco da dire. La Regular Season, da buon giudice di Cassazione, ha già emesso verdetto senza rinvio: 4-0 Atlanta.
Brooklyn non ha vinto nemmeno una partita e anzi 3 volte su 4 ha perso con distacchi significativi (17, 11, addirittura 32). Solo nell’ultima delle sfide stagionali il distacco è stato mite (solo 3 punti), ma Atlanta si affacciava al quarto periodo sotto di ben 12 lunghezze e scevra di Millsap (infortunato), Sefolosha e Antic (arrestati dalla polizia la notte prima). Insomma anche i numeri sembrano non essere dalla parte dei newyorkesi. Staremo a vedere.

 

PRONOSTICO

 

Se Atlanta ritroverà la verve, solo leggermente, perduta nella seconda parte di stagione, tornando a far viaggiare il pallone sulle linee di passaggio e a martellare il pick n roll con la solita perizia, per i Nets saranno dolori e lo scenario più plausibile sarà quello di un caro e vecchio Sweep.
L’unica speranza per Brooklyn di evitarlo risiede nell’ipotesi che gli Hawks non siano troppo in palla e consentano ai Bianconeri di abbassare i ritmi e rimanere vicini nel punteggio. A quel punto Brooklyn disporrebbe di alcuni campioni (leggasi Johnson, Williams o lo stesso Lopez) in grado di poter vincere una partita, forse due; ma l’esito della serie, al momento, pare abbastanza scontato. 4-0 Atlanta.

 

CALENDARIO

19 aprile Gara 1 Nets @ HAWKS ore 23.30
23 aprile Gara 2 Nets @ HAWKS ore 01.00
25 aprile Gara 3 Hawks @ NETS ore 21.00
27 aprile Gara 4 Hawks @ NETS ore 18.00
29 aprile Ev. Gara 5 Nets @ HAWKS orario da definire
1 maggio Ev. Gara 6 Hawks @ NETS orario da definire
3 maggio Ev. Gara 7 Nets @ HAWKS orario da definire

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Pubblicato da
Simone Errante

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