E Gara1 è andata in archivio. Inaspettatamente, c’è stata una partita intensa, a tratti anche combattuta. Ma, a voler essere cinici, la verità è lampante: gli Atlanta Hawks hanno viaggiato a marce bassissime, inserendo a malapena la terza solo quando i Nets si avvicinavano considerevolmente (minimo scarto due punti, raggiunto verso la fine, dopo che gli Hawks avevano toccato quasi il più 20). Si è arrivati comunque a giocarsi gli ultimi secondi con cinque punti di distacco, ma Carroll (tra i migliori oggi, con una solida prestazione da 17 punti, 8 rimbalzi e 3 assist) ha recuperato il pallone decisivo quando ormai il cronometro vorticava verso lo zero e ha risolto la partita per i suoi nel migliore dei modi. Ora testa già a gara 2, mercoledì all’una di notte (ora italiana). Per chi volesse, noi ci siamo.
ATLANTA HAWKS
TOP
Kyle Korver: è il vero mattatore della serata degli Atlanta Hawks. 5 triple, tutte a segno nei momenti clou della partita, ovvero quando i Nets tentavano in qualche modo di rientrare in partita. E quando il gioco si fa duro, non preoccupatevi che KK vi sparerà una tripla in faccia. Meraviglioso anche un suo passaggio in volo verso Carroll che permette all’ala piccola di schiacciare proprio sotto canestro. Insomma, Korver è un giocatore totale per questi Hawks. E in questa Gara1 l’ha dimostrato a più riprese. 21 punti e 7 rimbalzi, Threezus.
Jeff Teague: degli Hawks si era detto, ma chi è il go-to-guy della squadra? Bé, magari la risposta la si può trovare in KK o in questo playmaker che detta i tempi ad una delle due squadre più belle da vedere dell’intera Lega! Ieri Teague si è preso un sacco di tiri importanti e molte conclusioni dei momenti decisivi, così come accaduto per Korver, sono andate dentro. A tratti è sembrato quasi che si giocasse un po’ con i Nets: farli avvicinare per poi rispedirli indietro con qualche giocata decisamente fuori dal comune. Occhio a peccare di ubris però, il mondo è pieno di vanitosi… I Nets hanno dimostrato di tenerci e di saper lottare fino all’ultimo pallone. Intanto, 17 e 3 assist.
Dennis Schroder : come vi avevamo suggerito ai tempi della preview della serie, il tedesco ossigenato è l’uomo del destino per spaccare le partite: la second unit degli Hawks in questa stagione ha dato spettacolo, ma con la perdita di Sefolosha c’era bisogno che si salisse ulteriormente di colpi per aiutare gli starters a spaccare le partite. D’altronde quando Schroder entra in campo, c’è il primo strappo del match e Atlanta fugge, per poi essere ripresa (anche perché diventa a tratti tremendamente pigra in difesa, soprattutto sulle penetrazione di Deron Williams). Ma Schroder è il simbolo di questi Hawks operai ed efficienti che vogliono ambire al massimo.
FLOP
Paul Millsap: ok, non è al massimo della condizione fisica, anche a causa dell’ultimo infortunio occorsogli poco prima dell’inizio dei playoffs. Ma se tutti gli Atlanta Hawks giocano un’ottima partita, l’unico che ha un po’ arrancato è stato proprio il numero 4: tanti tiri sbagliati (solo 2/11 dal campo) e qualche sofferenza di troppo in alcune situazioni difensive. Non è una bocciatura, gli Hawks giocano bene e si vede, ma se dobbiamo trovare uno “meno bravo” degli altri, ieri è stato proprio Millsap.
BROOKLYN NETS
TOP
Deron Williams: è uno degli uomini più criticati da quando è sbarcato a Brooklyn. Ma ieri sera, ogni qualvolta che i Nets provavano a riacciuffare gli Hawks, era sempre grazie all’ex playmaker dei Jazz. Una penetrazione, un’assistenza o una facilitazione: in qualche modo D-Will riusciva a mettere lo zampino nei break dei Nets. Inizia male, ma poi è un crescendo.
Brook Lopez: il contrario di Deron Williams. Parte forte, è lui l’unico che riesce a tenere a galla i Nets contro lo straripante uragano degli Hawks. Va subito per la doppia-doppia, poi lascia lo spazio ai piccoli: Williams appunto, Jack, una tripla importante di Bogdanovic e qualche colpo di Thaddeus Young. Onestamente troppo poco però per gli Hawks che stanno viaggiando a marce bassissime.
FLOP
Joe Johnson: non era facile tornare a “casa” ed essere accolto da un mare di fischi. Ma questa è la vita dello sportivo e tant’è: Johnson gioca una partita imprecisa (6/17 al tiro) e non riesce ad incidere come vorrebbe nei momenti clou della partita: sbaglia una tripla aperta che avrebbe potuto far avvicinare prepotentemente i suoi, poi nel finale non fa la differenza. Rimandato a Gara2.