Categorie: Playoffs NBA 2015

Top e Flop: le pagelle di Los Angeles Clippers – San Antonio Spurs (gara 1)

I Clippers si sono aggiudicati la prima sfida della serie, dominando per lunghi tratti l’incontro e mettono a nudo tutte le difficoltà (soprattutto difensive) degli Spurs. 6 punti in più nel pitturato per i Clippers (46-40), compensati da quelli che i texani hanno realizzato grazie alle “second chance” (19-13). La vera differenza la fanno i punti in contropiede (23-12 Clips) dovuti al maggior atletismo e soprattutto le divergenti percentuali al tiro dalla lunga distanza: 56% i losangelini (10-18), 30% gli Spurs (10-33).

Come è nostra abitudine fare, pubblichiamo la lista dei “verdetti” che il campo ha emesso dopo i primi 48 minuti di gioco. Promossi o bocciati? Scopriamolo insieme.

LOS ANGELES CLIPPERS

Chris Paul, 8. Dominatore assoluto dell’incontro, metronomo ineccepibile, mette a referto 32 punti (13-20 al tiro), 7 rimbalzi, 6 assist, 2 rubate e dopo il suono della sirena avrà anche dato una lucidata al parquet. Perfetto anche in difesa, chiude con un +21,5 di Net Rating che è chiaro segnale di come il destino dei Clippers passi dalle sue mani. Uomo partita.

Blake Griffin, 7,5. Mezzo punto in meno solo per marcare la differenza da Paul, anche se la doppia doppia d’ordinanza (26-12-6-3) nonché le 3 mostruose schiacciate del terzo quarto, gli regalano come minimo il ruolo di coprotagonista della serata. Col Net Rating fa addirittura meglio del suo playmaker (+27,6) e costringe gli Spurs a 80,8 punti di OffRtg nei suoi 42 minuti e spicci di presenza in campo. Dominante.

DeAndre Jordan, 7. ultimi 5 minuti di secondo quarto, Clippers che provano l’allungo e Pop chiama l’Hack a DeAndre”. Prima lo 0/4, poi il 4/6. A quello aggiunge gli ormai soliti 14 rimbalzi e 4 stoppate, che mettono sin da subito in chiaro chi comanda sotto i canestri dello Staples. Invalicabile.

Jamal Crawford, 7. 17 rapidi ed efficaci punti in uscita dalla panchina, 70% dal campo, tanti canestri letteralmente inventati dal palleggio come solo lui sa fare. Tutto quello che Rivers sperava di ottenere da lui. Eterno.

Austin Rivers, 5. Soffre soprattutto difensivamente nei 12 minuti in cui resta in campo. Di tiri in attacco per lui ce ne sono (ovviamente) pochi e di quei 3 che prende, ne mette a referto solo 1. Panchinato.

Redick e Barnes, 6,5. Combinano per un 4/9 da dietro l’arco (2 triple a testa), che è quello per cui sono lautamente pagati. Diligenti.

SAN ANTONIO SPURS

Tim Duncan, 5,5. Stoppato subito da Jordan, non entra mai realmente in ritmo offensivamente, anche se non manca di mettere la solita doppia doppia a referto (11-11). Plus/minus nullo con lui in campo, se solo ci fosse rimasto un po’ più a lungo.. Sequoia.

Tony Parker, 4. Uno dei grandi assenti di giornata. Poco ritmo (i problemi fisici sono lì che non vogliono saperne di andar via), pochissime penetrazioni e di conseguenza poco attacco Spurs. Un solo assist a testimonianza dell’incapacità di mettere in ritmo i compagni (e della loro scarsa mira). Irriconoscibile.

Kawhi Leonard, 5. Sue le migliori cifre di serata in casa neroargento (18-6-3-4), ma in realtà molto poco a suo agio soprattutto in difesa. Minutaggio in parte limitato dai falli nella prima parte di gara, nei 33 minuti in campo il Net Rating dice -31,7 (nelle ultime 21 era +19 per intenderci). Ancora più impressionante il dato del DefRtg: 115,5. Urge trovare nuove soluzioni e adattamenti. Sfasato.

Danny Green, 4. Polveri bagnatissime per il quasi MVP delle Finals 2013. Il suo 2/11 al tiro è una condanna per i suoi. Senza le sue triple, difficile pensare di poter vincere. Inceppato.

Ginobili e Diaw, 4,5. Frutto di un 5 per l’argentino e di un 4 per il francese. Combinano per un 5/22 dal campo che non è la scossa che i texani si aspettano dalle punte di diamante della propria panchina. Spuntati.

Marco Belinelli, 6. Unica sufficienza in casa Spurs (e non per patriottismo). Mette la sua ormai solita bomba con “finta-passo laterale-palleggio-arresto-tiro” che ha meccanizzato in maniera invidiabile. 3-6 da 3 (unico assieme a Mills a trovare con continuità il bersaglio), 11 punti e tanta energia. Pronto.

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Pubblicato da
Stefano Salerno

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