Ancora Staples Center, 3 giorni dopo il primo atto della serie. I Clippers pronti a difendere il fattore campo mentre i texani, che non perdono le prime 2 gare di un primo turno di PO dal 1999, cercano rivincita con il solito quintetto: Duncan, Splitter, Leonard, Green e Parker a fronteggiare Paul, Redick, Barnes, Griffin e Jordan dall’altra.
Primo Quarto. Partenza avvincente e punto a punto tra le 2 squadre, Paul a dirigere le operazioni da un parte, Duncan a dettar legge nonostante l’età dall’altra. 8 punti in un amen per il caraibico (che lo portano ad essere il quinto realizzatore ogni epoca dei PO). Alla prima pausa è 13-11 per i padroni di casa. Ritornati sul parquet, Green dalla lunga distanza da una parte, mentre Jordan inizia a fare la voce grossa a rimbalzo dall’altra. CP3 mette anche il primo canestro dalla lunga distanza mentre Diaw in uscita dal pino, mette a referto 6 punti che mantengono appaiate le 2 contendenti. 23-20 a meno di 3 minuti dalla prima sirena. Ancora il play dei Clippers (9 punti e 3 assist) a tenere a contatto i suoi sul 28-24 alla prima pausa, arginando degli Spurs che tirano col 55% dal campo dopo 12 minuti di gioco.
Secondo Quarto. Griffin ricomincia da dove aveva lasciato (già in doppia cifra), mentre Ginobili guida la second unit dall’altra parte. 30-32 dopo 2 minuti di gioco. Al rientro i Clippers mettono la testa avanti (36-32), mentre i texani litigano con il tiro dalla lunga distanza. Gli Spurs accorciano dalla lunetta (7-11 di squadra), mentre i losangelini a metà secondo quarto non ne hanno tentato neanche uno. Ancora il playmaker argentino e San Antonio rimette la testa avanti, 40-39. Leonard,Belinelli e poi di nuovo Kawhi al ferro portano i neroargento sul +7 (14-3 di parziale), stoppato al solito da Paul e Griffin (26 punti combinati per i 2). Risponde Duncan dall’altra parte, 6/6 per 12 punti finora per lui. 48-43 a meno di 3 minuti dall’intervallo lungo. Al rientro dal timeout ancora Griffin al ferro e il 39enne degli Spurs dall’altra. 47-52 per gli speroni alla fine del primo tempo.
I 2 giocatori copertina di questi 24 minuti sono certamente Griffin e Duncan. 19-4-4 per il primo, 16-4-3 per il secondo, ben supportati rispettivamente da Paul e Leonard. Il grande assente (almeno per ora) è Tony Parker, ancora nessun punto a referto e tanta, tantissima difficoltà. Partita intensa ma molto più equilibrata rispetto a Gara 1.
Terzo Quarto. Riparte la gara con tutti i titolari da entrambe le parti. Ancora Tim Duncan sugli scudi, con 4 punti che valgono i 20 punti personali ed il momentaneo +10 degli Spurs e timeout chiamato da Rivers dopo poco più di 3 minuti di gioco. Alla ripresa, i Clippers dimezzano subito lo svantaggio, con una mostruosa schiacciata di DJ, che potrebbe sbaglia però il libero successivo, ed una tripla di Matt Barnes per il – 5 : 57 a 52. Dopo un’azione interminabile, con ben due palle perse dagli Spurs ma una mano troppo fredda da quasi tutti i Clippers, è Kawhi Leonard a dominare il post contro DeAndre e metterne due di un certo peso, ma il “Silent hero” Chirs Paul si alza dall’arco e va a buon fine: 14 punti per lui e 59 a 56 Spurs a 7 minuti dal termine del terzo quarto,con 20 punti dalla panchina deglli Speroni a fronte dei soli 6 dei californiani. Nonostante l’ingresso di Crawford non arriva però la continuità dall’arco per i Clippers, e Kawhi Leonard, con 18 punti fin qui riporta gli uomini di Pop ad un + 7. Tuttavia con poco più di 2 minuti sul cronometro arrivano però una gran giocata difensiva di Barnes e (finalmente) 3 punti di Crawford dall’angolo destro. L’Hack a DeAndre nuovamente proposto da Popovich determina l’ingresso di Davis, ma gli Spurs decidono di non approfittare dell’assenza di Jordan da sotto al canestro e di tentare di forzare da 3; dopo diversi errori in successione sono però due triple di Patty Mills che fissano il risultato sul 77 a 74. Un terzo quarto d’assestamento per l’ultima frazione di gara che si accinge ad essere decisamente esplosiva.
Quarto quarto. Mills, Splitter, Manu Green e Diaw per gli Spurs, Paul, Davis, Crawford, Turkoglu e Rivers per i Clippers: comincia così l’ultimo quarto, con i punti provenienti dalla panchina che recitano ben 30 da parte di San Antonio contro il 15 dei Clippers. Gli uomini di Pop ritrovano continuità al tiro, e complice il rientro dei titolari Duncan e Parker dopo pochi minuti, si portano sul + 8; 24 punti finora per l’eterno Tim Duncan. Timeout Clippers che decidono anche loro di riportare in campo i titolari Redick, CP3, DJ e Blake Griffin, ma gli errori di Paul e compagni sono troppi e da troppe posizioni differenti: Kawhi Leonard allora fissa il suo score personale a 21 con uno spin move + fade away che ci riporta a qualche decennio passato, ed è 88 a 78 per gli Spurs, che stanno proteggendo (adesso si) la propria area in maniera impeccabile ed arginando Chris Paul spesso troppo isolato e con gli scarichi perfettamente chiusi da una rotazione difensiva degli Spurs sin qui quasi perfetta. Una combinazione Griffin-DeAndre per una spettacolare alley-oop è, prima di una sensazionale esecuzione da 3 di J.J. Redick, l’unica azione degna di nota dopo un paio di errori sottocanestro targati nero-argento; a 5 minuti dal termine, con i Clips sul -5, è lecito aspettarsi di più di Griffin&Paul,, sebbene il primo sia in doppia doppia (23 prs e 10 ast) ed il secondo abbia comunque messo a referto 16 punti.
La strategia di Pop, per gli ultimi minuti, è chiara: il più classico degli Hack-a-Deandre che porta Manu Ginobili a 5 falli. Scelta che si rivela fatale; non solo DJ tiene duro ai liberi (19 pts e 13 rbs a 3 minuti circa dal termine), ma in un contropiede Ginobili è costretto a spendere il suo ultimo fallo su Barnes ed abbandona anticipatamente la gara, con Belinelli (7pts sin ora) che prenderà il suo posto, dato che Tony Parker è negli spogliatoi da molti minuti causa caviglia e non tornerà. 90 ad 88 S.A.S. dunque e quarto fallo di Diaw che potete tranquillamente immaginare su chi sia rivolto; DJ sbaglia due dei suoi DICIASSETTE (fino adesso) tiri liberi a disposizione, ma è una gran giocata di Redick che ruba palla, rubisce il fallo ed insacca i liberi che porta sul 90 pari, che a sua volta diventa 92 a 92 dopo una gran esecuzione di Belinelli dal gomito destro ed una velocissima penetrazione di Blake Griffin dall’altra parte. Con poco più di un minuto sul cronometro arriva quella che può diventare la giocata della partita: Jordan stoppa decisamente Duncan (5 falli anche per lui), permette a CP3 di ripartire, subire fallo e mettere i due liberi del sorpasso. A circa 24 secondi succede di tutto: turnover causato dal Beli che porta Paul in controllo del gioco. Palla a Griffin che decide di affrontare proprio Belinelli in un 1vs1 ma perde goffamente il pallone e permette a Belinelli di lanciare Mills in contropiede; fermato fallosamente è glaciale dalla lunetta, 94 pari. 8 secondi sul cronometro, rimessa inevitabilmente per Paul che prende il ferro più lungo ed anche Barnes sbaglia il tap in§: signori, sarà OVERTIME.
Overtime. Si apre con una tripla di Green che ha preso il posto di Belinelli l’overtime cui siamo giunti; Patty Mills e Blake Griffin mettono a segno due punti ciascuno, ed il secondo ci regala inoltre una schiacciata delle sue degna di highlight, prima della tripla il transizione di Redick (13 pts sin qui) che fissa il risultato sul 101 pari. Ma gli Spurs non muoiono mai, specialmente quello con il numero 21 che, dopo 42 minuti di gioco a 39 anni, è in grado di mettere i 2 punti che gli valgono i 28 personali; dopo un outlet pass incredibile di Diaw per Mills, gli Surs si trovano ad 1:30 circa a condurre 105 a 101. Possesso sprecato malamente da Griffin e + 6 San Antonio, che solo una magia dall’arco di Paul permette di far diventare – 3; Paul che serve in transizione Redick per il pareggio, ma il ferro dice no e 109 a 104 Spurs dopo l’invevitabile fallo su Mills a 11 secondi dal termine. C’è ancora Redick da 3 a regalare speranze, ma gli Spurs hanno nel proprio roster un uomo che non conosce emozioni: Patty Mills che con 18 punti finali, si dimostra un vero uomo da post season. Il risultato finale recita dunque 111 a 107 e Popovich riporta il risultato in parità, con gli Speroni che ora avranno il fattore campo assolutamente da sfruttare
|
FINAL |
|
|
|
|
|
OT
|
|
|
28 |
24 |
25 |
17 |
17 |
111 |
|
24 |
23 |
27 |
20 |
13 |
107 |
STARTERS |
PT |
R |
A |
PF |
FG |
3FG |
FT |
TO |
STL |
BK |
MIN |
FPT |
T. Duncan* |
28 |
11 |
4 |
5 |
14-23 |
0-1 |
0-1 |
1 |
2 |
1 |
44 |
49 |
K. Leonard* |
23 |
9 |
3 |
2 |
9-16 |
2-3 |
3-4 |
3 |
1 |
1 |
39 |
37 |
D. Green* |
9 |
1 |
2 |
3 |
3-6 |
3-4 |
0-0 |
0 |
0 |
1 |
34 |
15 |
T. Splitter* |
2 |
7 |
2 |
1 |
0-1 |
0-0 |
2-4 |
2 |
0 |
0 |
19 |
11 |
T. Parker* |
1 |
2 |
5 |
3 |
0-6 |
0-0 |
1-2 |
0 |
1 |
0 |
31 |
14 |
BENCH |
PT |
R |
A |
PF |
FG |
3FG |
FT |
TO |
STL |
BK |
MIN |
FPT |
P. Mills |
18 |
3 |
1 |
4 |
5-9 |
2-5 |
6-6 |
0 |
2 |
0 |
18 |
25 |
B. Diaw |
12 |
9 |
6 |
4 |
6-14 |
0-2 |
0-0 |
0 |
2 |
1 |
36 |
36 |
M. Ginobili |
9 |
2 |
3 |
6 |
2-6 |
0-3 |
5-6 |
2 |
0 |
1 |
22 |
16 |
M. Belinelli |
9 |
3 |
0 |
2 |
3-8 |
1-6 |
2-3 |
1 |
1 |
0 |
14 |
12 |
STARTERS |
PT |
R |
A |
PF |
FG |
3FG |
FT |
TO |
STL |
BK |
MIN |
FPT |
B. Griffin* |
29 |
12 |
11 |
2 |
12-24 |
0-1 |
5-7 |
6 |
1 |
1 |
47 |
59 |
C. Paul* |
21 |
8 |
7 |
5 |
8-15 |
3-5 |
2-2 |
3 |
1 |
1 |
43 |
42 |
D. Jordan* |
20 |
15 |
0 |
3 |
7-10 |
0-0 |
6-17 |
1 |
0 |
3 |
44 |
37 |
J. Redick* |
16 |
4 |
2 |
2 |
4-12 |
4-9 |
4-5 |
1 |
1 |
0 |
47 |
24 |
M. Barnes* |
4 |
10 |
1 |
3 |
1-10 |
1-6 |
1-4 |
1 |
2 |
1 |
32 |
18 |
BENCH |
PT |
R |
A |
PF |
FG |
3FG |
FT |
TO |
STL |
BK |
MIN |
FPT |
J. Crawford |
11 |
4 |
1 |
2 |
4-13 |
1-7 |
2-2 |
0 |
0 |
0 |
24 |
17 |
A. Rivers |
4 |
1 |
1 |
1 |
2-4 |
0-0 |
0-0 |
0 |
0 |
0 |
12 |
7 |
H. Turkoglu |
2 |
0 |
0 |
0 |
1-1 |
0-0 |
0-0 |
0 |
0 |
0 |
4 |
2 |
*Articolo scritto assieme a Simone Maccari