La partita è appena finita e negli occhi restano ancora le gesta di una gara che potrebbe essere decisiva per le sorti dell’intera serie. Combattuta dall’inizio alla fine e decisa con un rocambolesco finale che farà certamente discutere, ma che premia la squadra che ha dato l’impressione di avere le idee più chiare.
San Antonio l’ha vinta grazie al contributo dalla panchina (48-17, ed in generale una rotazione molto più profonda) e al tiro da tre (11-23 per i texani, 1-14 per i Clippers). Ai losangelini non sono bastati quindi i tanti punti in area (56-34 in loro favore) e quelli “conquistati” sia da seconde opportunità (16-8) che in contropiede (25-11).
Il punteggio comunque è indicativo: 111-107, col gap finale legato alla precisione ai liberi (sanguinosi i 2 sbagliati di Griffin) e dall’interferenza fischiata a DeAndre Jordan (scelta rivedibile quella del lungo dei Clips).
Migliori, peggiori. Tanto è successo e tanti sono i voti da dare. Let’s go!
SAN ANTONIO SPURS
Leonard, 6,5. Solita solida partita (e il clamoroso sta nel “solita” iniziale ovviamente) offensiva. E’ quello che prende più tiri e che spesso e volentieri crea anche per i compagni dal palleggio (vedi tripla con spazio nel finale per Green). Difensivamente è prezioso, ma questo ormai non fa più notizia. Il Solito.
Duncan, 8. A 39 anni compiuti, il go to guy. Negli ultimi minuti di partita mette in fila una dopo l’altra le giocate che decidono l’incontro. Finta difensiva su Crawford lanciato in contropiede che sbaglia, canestro in uno contro uno dai 6 metri (ultima realizzazione dal campo per gli Spurs), stoppata clamorosa su Griffin dall’altra. E poi 21 punti. E poi 11 rimbalzi. E poi la 161esima doppia doppia ai Playoff. Ma è umano questo qua? Come direbbe Gino Paoli: Senza fine.
Parker, 6. Aggressivo ma impreciso da un lato e sempre sofferente in difesa. Sbaglia un po’ troppo da sotto, ma piazza anche lui un paio di belle e decisive giocate nel finale. Quanto basta.
Green, 5. In questa serie non la mette veramente mai. Gronchi rosa ad inizio terzo quarto, ma il risultato finale dalla lunga è sempre 1/5, con il pesantissimo errore nel finale che lascia ai Clippers la possibilità di vincere. Più utile in difesa, anche se a tratti CP3 lo ha comunque sovrastato. Polveri bagnate.
Splitter, 4,5. 8 minuti in campo e -13 di plus/minus. (s)Comparsa.
Diaw, 7. Voto frutto di una semplice media artimetica: 4 nei primi 3 quarti (come i falli che lo costringono ad un ruolo marginale), 10 nell’ultimo. Segna il canestro che spacca in 2 la gara con una tripla dall’angolo (prima a bersaglio per lui in tutta la serie) e poi ci regala una prodezza che solo lui e.. si, solo lui può realizzare. Genio e sregolatezza.
Panchina Spurs, 7. Oltre al già citato Diaw, ci sono 13 pesantissimi di Mills (4-4 da 3), che tengono a galla gli Spurs soprattutto nel primo tempo e 14 e 6 assist del playmaker della squadra, Manu Ginobili. Utili anche gli 8 punti del Beli, a lungo schierato nel quarto periodo. La Differenza.
LOS ANGELES CLIPPERS
Paul, 7. Commuovente nel trascinare i suoi, tira poco e male da 2 ed in generale è meno decisivo in fase realizzativa. Ma non lesina energia, dà linfa al suo attacco ed è quello che alla fine ha più benzina tra i losangelini. Ultimo dei moicani.
Griffin, 6. La gara è sintetizzabile secondo me al meglio da un tweet che ho colto nel mare magnum di internet: “E’ la peggior prestazione con 30 punti, 14 rimbalzi e 7 assist di sempre”. Finisce palesemente le cartucce a 12-15 minuti dalla fine, ma i compagni sono costretti a continuare a cercarlo (data l’assenza di alternative offensive). Perde un pallone decisivo, si becca la stoppata di Duncan e sbaglia 2 pesantissimi liberi nel finale. Partito a razzo e finito come..
Redick, 5,5. I punti in parte ci sono (e a lui vengono chiesti quelli), ma manca la conclusione dalla lunga distanza. Senza aprire il campo, diventa tutto più difficile. Anche per il migliore attacco della Regular Season. Rivedibile.
Jordan, 5. Il migliore in campo assieme a Paul. Come già scritto 3 giorni fa, per lui i canestri facili in questa serie ci saranno sempre. Ed oggi sono tornati anche i tiri liberi (7/16 che pesa non poco visto il risultato). Certo è che l’interferenza sul possesso decisivo della stagione non può che rendere il tutto vano. Resta negli occhi solo quella. E quella pesa. Tanto. Cortocircuito.
Rivers 5. 2 punti, contributo offensivo limitatissimo e messo dentro dal papà nel possesso difensivo decisivo, si perde Green che lo grazia. Ma noi no. Bocciato.
Crawford, 5. Sbaglia un sanguinosissimo layup che poi apre il contropiede per il canestro da 3 di Diaw. Non la mette mai da 3 e non crea molto dal palleggio. Inutile.