Anche se con qualche sorpresa in più, rispetto a quanto pronosticato, siamo arrivati all’epilogo di questa serie. Nella notte degli sfavillanti Atlanta Hawks hanno chiuso i conti con degli spenti Brooklyn Nets, vincendo gara 6 con il punteggio di 111-87. La squadra di Budenholzer avanza così al secondo turno dei Playoffs NBA, dove ad attenderla troverà dei Washington Wizards parecchio agguerriti, dopo essersi liberati in sole 4 partite dei Toronto Raptors.
Ora vediamo chi sono stati i migliori e i peggiori della notte al Barclays Center.
BROOKLYN NETS
TOP
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BROOK LOPEZ: Uno dei pochi a salvarsi in casa Nets, o quanto meno a provarci fino alla fine. Chiude la partita con 19 punti, 7 rimbalzi e 1 stoppata, 7/15 dal campo e 5/5 dalla lunetta. Certo, nei 15 tiri effettuati vanno ricompresi anche un paio di mattoni sparati senza coscienza contro il tabellone, ma il centro californiano è stato il più costante dei suoi durante la serie, dimostrando che gran parte del futuro dei Nets passerà tramite la sua riconferma durante la offseason.
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JARRET JACK: 11 punti, 5 assist e 7 rimbalzi per l’ex Cleveland Cavaliers, unico dei suoi insieme ad Alan Anderson ad avere un +/- positivo (+7 Jack, +6 Anderson). Dimostra ancora una volta di essere uno dei migliori playmaker in uscita dalla panchina della Lega, possiede un eccellente bagaglio tecnico e soprattutto prende (quasi) sempre la decisione giusta.
FLOP
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BOJAN BOGDANOVIC: Il serbo chiude la sua prima stagione in NBA con una prestazione nettamente al di sotto della sufficienza. Prende 9 tiri dal campo e ne sbaglia 7, siglando 5 dei suoi 8 punti complessivi dalla lunetta. Hollins gli concede ben 33 minuti abbondanti, ma lui ricambia con una partita non all’altezza. Ha il peggior plus/minus dei suoi (-29), ma sarebbe ingeneroso (e palesemente errato) dire che Brooklyn ha perso per colpa sua. Forse da Bogdanovic ci si aspettava qualcosa di più viste le aspettative di inizio anno, ma il serbo avrà tempo di rifarsi perché il talento per stare in questa lega ha dimostrato, seppur a sprazzi, di averlo.
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JOE JOHNSON: Reduce da una delle peggiori annate della sua carriera, l’ex giocatore degli Atlanta Hawks chiude la sua stagione con una prestazione a dir poco rivedibile: 5-13 dal campo, 2-6 da 3 e +/- di -26 con lui in campo. Può ancora dare molto alla causa, ma è evidente che si tratta di un giocatore che si avvia alla conclusione della carriera.
ATLANTA HAWKS
TOP
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DEMARRE CARROLL Ancora una volta si dimostra fra i migliori dei suoi e il più in palla della serie. Con uno splendido 7/8 dal campo (3/4 da dietro l’arco) segna 20 punti in poco più di venti minuti d’impiego ed è la quarta volta consecutiva che succede, ormai non è più un caso. Persino Hollins lo definisce MVP della serie e non ha tutti i torti. SICUREZZA.
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PAUL MILLSAP: Statistiche alla mano è il migliore in campo. I 25 punti (9/15), 9 rimbalzi e 6 assist, valevoli per un +29 di plus/minus parlano chiaro a tal proposito. Dopo qualche prestazione sottotono nel corso della serie, sembrerebbe che il vecchio Paul abbia ritrovato lo swing perduto, un po’ come Kevin Costner in un famoso film di qualche decennio fa. Dovesse continuare così, per gli Hawks la strada ai playoffs sarebbe ancora molto lunga. TIN CUP.
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KYLE KORVER: Quando tira con più del 40% ad Atlanta possono già segnare una W sul tabellino. In quest’occasione ha esagerato 6/10 dal campo (in realtà tutti da dietro l’arco) per un totale di 20 punti, 8 rimbalzi e 4 assist. What else? PARTY ANIMAL.
FLOP
In questo caso sarebbe quantomeno ingiusto assegnare a qualcuno la palma di peggiore. La squadra ha girato perfettamente, dominando la partita in lungo e in largo e mostrando un gioco sfavillante. Unica nota stonata, forse, lo 0/5 dal campo di JEFF TEAGUE (zero punti per lui nella notte), il quale però ha compensato smistando 13 assist ai suoi compagni e offrendo una prova in cabina di regia di grande spessore e maturità.
Articolo scritto a quattro mani con Simone Errante.