Categorie: Playoffs NBA 2015

Wizards – Hawks, le pagelle di gara-2

WASHINGTON WIZARDS

Ramon Sessions, voto 7. Schierato in quintetto a sorpresa per via della defezione di Wall, risponde presente giocando una buona partita e risultando essere, alla fine, il migliore dei suoi. 21 punti (8/14 dal campo, 3/5 da tre punti) che tengono spesso in partita i Wizards, e quei 10 consecutivi in avvio di terzo periodo che sarebbero potuti valere oro in caso di vittoria finale di Washington. Se riuscirà a dare lo stesso apporto partendo dalla panchina quando tornerà Wall, coach Wittman si ritroverà con un’arma in più di tutto rispetto. Ultimo a mollare.

Bradley Beal, voto 5.5. 20 punti, 5 rimbalzi, 7 assist e 3 palle recuperate: questo recita il tabellino finale alla voce”Beal”, ma allora perché l’insufficienza, seppur lieve? Perché in assenza del fidato compagno Wall sbaglia troppo (8/22 al tiro), risultando spesso confusionario ed effettuando scelte offensive discutibili soprattutto nei momenti in cui Washington ha dato l’impressione di poter riaprire la gara. Con il playmaker titolare di fianco è un altro giocatore. Spaesato.

Paul Pierce, voto 6.5. Gira e rigira alla fine The Truth è sempre uno dei migliori in casa capitolina. Segna praticamente solo da oltre l’arco, ma le sue triple arrivano sempre in determinati momenti in cui riavvicinano Washington o mettono fine ad un parziale degli Hawks. La sua condizione resta ottimale, e in partite più tirate la sua efficacia potrebbe risultare decisiva. Cecchino.

Nenè, voto 4. Per giustificare la pesante insufficienza basti pensare ad un dato: nelle due gare giocate finora di questa serie, il brasiliano non è ancora riuscito a segnare un canestro dal campo. Soffre l’inverosimile difensivamente con Millsap e in attacco non la butta dentro davvero mai. Falli in attacco, palle perse, scelte sbagliate… A Washington serve disperatamente il vero Nenè. Irriconoscibile.

Marcin Gortat, voto 5. Il centro polacco è senz’altro il giocatore che maggiormente risente dell’assenza di Wall, i pick’n roll tra i due hanno sempre funzionato a meraviglia in questa stagione e con Sessions non è assolutamente la stessa cosa. È costretto a prendersi più tiri dalla media distanza, non proprio la sua arma migliore, e difensivamente patisce la fisicità di Horford, uscendo a metà quarto periodo per 6 falli. Isolato.

Otto Porter, voto 7. Il giovane Otto sembra non volersi svegliare da questo sogno, ai playoff ha alzato notevolmente il livello della sua pallacanestro e anche in gara-2 chiude con 15 punti, 8 rimbalzi, 5 assist, 3 palle recuperate e 0 palle perse. Si sta guadagnando sempre più la fiducia del coach, da oltre l’arco è quasi infallibile e dà anche un importante apporto a rimbalzo. Certezza.

ATLANTA HAWKS

Jeff Teague, voto 6. La buona notizia è che si è rivisto il Teague ordinatore che esegue e dirige l’attacco Hawks senza sbavature, la cattiva notizia è che al tiro ancora non ci siamo, 3/12 dal campo non può essere considerata una prova maiuscola, anche se la gestione è andata bene, anche se è arrivata la vittoria e il pareggio della serie. Dal play di Atlanta ci si aspetta un po’ di più del compitino. Mediocre

Kyle Korver, voto 7. Undici tiri da fuori tentati, quattro messi a segno. Offensivamente parlando non ha esplorato l’area… con la palla in mano. Perchè senza di essa ha continuato a condizionare la difesa di Washington portando fuori uno tra Pierce e Porter e allargando il campo per concedere spazio di manovra ai suoi. Tre stoppate inferte, con il coltello tra i denti in marcatura individuale su Beal. Tutti  sono importanti  ma nessuno è indispensabile in maglia Hawks, tranne Kyle.  Cardine.

DeMarre Carroll, voto 8. Terza partita consecutiva con almeno 20 punti segnati( chiuderà con 22), realizza i canestri che favoriscono i parziali( 10 punti nell’ultimo quarto, per l’allungo finale) più importanti della partita. Fa il possibile per marcare Pierce, pur avendo difficoltà con l’ unico uomo che insieme a Wall( fuori per un problema alla mano sinistra) non ha reali soluzioni di contenimento.Volete sapere a quanto scende l’offensive rating degli Hawks quando Carroll è fuori dal campo? 84.6, that’s it.  Il (non) go-to-guy.

Paul Millsap, voto 7. Dimostra di essere il giocatore più completo in attacco, mettendosi in proprio anche più del dovuto con alcuni isolamenti che uscivano dallo spartito, ma non per questo disfunzionali. Sulle linee di passaggio arriva a coprire nel momento giusto, recuperando a fine gara 4 palloni. Versatile.

Al Horford, voto 7.  Solo gli Hawks hanno una coppia di lunghi che può condurre il contropiede e servire i piccoli.( quando di solito avviene il contrario) In gara-2 Horford è stato più il destinatorio che il mittente, giocando in modo così regolare( 4,4,2, 8 i suoi punti per quarto) da apparire quasi anonimo. Invece è stato silenziosamente decisivo, in particolar modo i due palloni rubati nell’ultimo periodo di gioco. Bilanciato.

Dennis Schröder & Kent Bazemore, voto 7: I più giovani giocatori a roster sono anche le riserve che stanno rendendo meglio in questi playoff. Il tedesco ha “rondeggiato” per quindici minuti di impiego concessi da coach Bud, buone letture sui pick and roll con Horford( sia che finiscano con uno scarico per Al, che con un lay up in entrata dello stesso Schröder),eccellente difensore sul perimetro nonostante in gara 2 abbia peccato di zelo, rimanendo troppo attaccato a Session. Bazemore immacolato al tiro, 100% con 3/3 dal campo( e 2/2 dall’arco). Atlanta manda quasi 9 giocatori in doppia cifra, la possibilità di allungare le rotazioni a post season in corso potrebbe essere un’ulteriore risorsa per gli Hawks. Secret weapon.

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Pubblicato da
Pietro Caddeo

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