Dei Clippers in versione “schiaccia-sassi” hanno asfaltato i Rockets in gara 4 con il punteggio finale di 128 a 95 ed hanno la concreta possibilità di chiudere la serie in gara 5 a Houston. Con un parziale di 43 a 25 nel terzo quarto, i Clippers hanno preso il largo e hanno lasciato a Houston pochissime speranze di ribaltare la partita e la serie.
VEDI QUI IL RECAP DELLA GARA: https://www.nbareligion.com/clippers-rockets-altra-batosta-per-houston-128-a-95-e-3-a-1-per-i-californiani/
La scelta di mandare DeAndre Jordan in lunetta si è rivelata deleteria per Houston, perché nonostante il 14/34 (si…avete capito bene…34!!) del centro californiano, questa tattica è costata ad Howard l’uscita dalla partita per aver raggiunto i sei falli personali e non ha portato ai risultati sperati; Jordan ha comunque messo a segno 26 punti con 17 rimbalzi, che, assieme ai 15 e 12 assist di Paul e ai 21 di Griffin, sono stati decisivi per questa fondamentale vittoria.
A proposito della partita,e dei suoi continui viaggi in lunetta, ha parlato proprio DeAndre Jordan al termine della gara:
“Non ho contato le volte che sono stato mandato in lunetta; ho pensato a metterne dentro il più possibile per la squadra; ogni volta che abbiamo avuto un grosso vantaggio siamo stati bravi a non fare rientrare gli avversari; vogliamo vincere altre nove partite e arrivare a vincere in titolo.”
In casa Houston ha parlato il diretto avversario di Jordan, Dwight Howard che si è detto molto amareggiato per il punteggio e per la sua prestazione personale:
“La tensione e l’emozione sono alte quando si giocano i Playoff; sono un tipo emotivo e ossessionato dalla vittoria; ho provato a fare del mio meglio, ma la frustrazione è stata tanta.”
La serie adesso si sposta in Texas per il quinto atto della serie che potrebbe portare i Clippers in finale di Conference; per Houston rimane la speranza di riaprire la serie davanti al proprio pubblico, ma dovranno cambiare l’atteggiamento e sopratutto trovare una strategia per limitare la superiorità fisica e tecnica di Paul e compagni.