TOP
LeBron James. Fa tutto lui, senza neanche perdere un pallone, tanto che scorrendo i leader delle varie categorie statistiche appare il suo faccione sorridente accanto ad ognuna: punti, rimbalzi, assist, rubate, stoppate. Nonostante il tabellino traboccante in ogni sua colonna i Cavs piazzano i parziali decisivi quando Sua Maestà è a riprendere fiato, ma è solo un effetto della serata fiammeggiante della panchina. Il secondo quarto, complice una difesa dei Bulls poco precisa nei raddoppi, è da ricordare: James arriva al ferro continuamente e chiude il primo tempo con un 10/12 che sa di presa in giro nei confronti degli altri abitanti del pianeta Terra. Regale.
Kyrie Irving. Sembrava di guardare uno degli spot in cui impersona Uncle Drew. Caracolla fino a metà campo e, next thing you know, sono due o tre punti a referto. La tendinite sembra non dare più problemi, così come il dolore al piede che lo tormenta dalla serie contro i Celtics. I Cavs lo nascondo in difesa lasciandolo sui meno pericolosi dei Bulls e lui ricambia il favore con un 9/16 dal campo pesantissimo, che gli vale la bellezza di 25 punti, e 5 assist. Va a sprazzi come suo solito, ma sceglie sempre il momento opportuno per accendersi e segnare una serie di canestri che tengono lontana Chicago quanto basta per resistere alla carica finale dei Tori.
Derrick Rose. Tiene a galla i Bulls nel primo tempo con 14 punti, poi si infortuna a una mano inseguendo una palla vagante e non entra più niente, tanto che chiude il secondo tempo con 0/11 e 2 punti segnati. Tuttavia, non si dà per vinto e tira giù ben 9 rimbalzi dall’alto del suo metro e novanta, mette a referto 7 assist, recupera 3 palloni e si concede anche una stoppata, guidando la squadra in ciascuna delle categorie statistiche. Non riesce a capitalizzare il contropiede del pareggio contro Dellavedova facendosi rimontare da James, errore che si rivelerà sanguinoso ai fini del risultato finale nonostante i Bulls riescano comunque a trovare una buona soluzione sulla rimessa.
Mike Dunleavy. E’ sempre marcato dal più debole dei difensori di Cleveland e i Bulls ne approfittano per rientrare in partita dopo un primo tempo difficile liberandolo con i blocchi e trovandolo sul perimetro o sui tagli. Si concede 19 punti e 4 assist in una serata in cui Chicago ne ha un disperato bisogno, ma purtroppo per i suoi non basta a riconquistare il fattore campo. Il fatto che abbia finalmente impegnato la difesa dei Cavs lascia ben sperare in vista della prossima partita allo United Center.
Pino Dei Cavs. Non mi sto ovviamente riferendo al prezioso minuto in campo del sempre più tondeggiante Perkins, ma all’importantissimo contributo di JR e Delly, che invece di limitarsi a controllare il vantaggio quando LeBron è in panchina aprono parziali devastanti con l’aiuto dello Zio Drew. La panchina doveva essere un vantaggio per i Bulls, ma fino ad ora non lo è stato.
FLOP
Pino Dei Bulls. Difensvamente imbarazzanti e offensivamente scellerati, riescono sempre a vanificare quanto fatto dai titolari nonostante i pochi minuti in campo. Stanno facendo sì la differenza, ma dalla parte sbagliata. Si attende riscatto fra le mura amiche.
Gibson & Dellavedova. Delly scrive la storia diventando il primo giocatore ad essere sia un Top, come membro della panchina dei Cavs, che un Flop per la scaramuccia con il caro amico Taj. Uno infame e l’altro pollo. Fate i bravi per favore.
La Q. La Quicken Loans Arena, per gli amici “The Q“, offre per l’ennesima volta uno spettacolo indecoroso quando Gibson esce dal campo e subisce un lancio di oggetti e da parte dei signori ai lati dell’entrata del tunnel. Era successo già in Gara-2 quando Noah, che certo non si fa ben volere dai tifosi avversari, aveva avuto lo stesso tipo di problema all’uscita dal campo, andando anche a guadagnarsi una multa (abbiamo un altro pollo!) per aver risposto ad un tifoso che a suo dire gli aveva sputato. Se sommiamo il tutto allo spiacevole tentativo di fare ironia sulla violenza domestica con un video mandato sui maxischermi sempre in Gara-2, La Q non fa certo la migliore delle figure. Speriamo si riscattino nelle prossime serie dei playoffs.