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VERSO LE NBA FINALS: alcune curiosità su Warriors e Cavaliers

Manca meno di una settimana all’inizio delle NBA Finals 2015 tra Golden State Warriors e Cleveland Cavaliers, che scatteranno nella notte tra il 4 e il 5 giugno. Di seguito alcune delle curiosità legate alle due squadre finaliste e ai giocatori che scenderanno in campo, messe in luce dall’analisi di Neal Meyer, attuale Senior Director Basketball Operations NBA EMEA, con oltre 16 di esperienza in diverse squadre NBA:

 

– I Cavaliers non hanno mai vinto un titolo NBA; la loro unica presenza alle Finals è stata nel 2007, quando LeBron e compagni furono battuti nettamente da San Antonio. I Warriors, invece, non vincono un titolo dal 1975, anno della loro ultima presenza alle Finals, quando, dopo una regular season da 48 vittorie, sconfissero i Washington Bullets, grandi favoriti all’epoca e reduci da 60 successi nella stagione regolare. L’assenza di 40 anni dei Warriors dall’atto conclusivo della postseason, è il periodo più ampio tra due apparizioni alle Finals per una franchigia nella storia della NBA. La squadra del 1975 era allenata dall’attuale community ambassador di Golden State, Al Attles, che ha fatto parte dell’organizzazione per 55 anni consecutivi, cifra che i Warriors ritengono essere la più lunga striscia attiva di rappresentanza nella lega. Attles ha premiato la squadra col trofeo della Western Conference al termine del match di mercoledì scorso.

 

– I Warriors (67-15) hanno concluso la regular season con 7 vittorie di vantaggio sulla seconda classificata, e con 14 partite di vantaggio su Cleveland (53-29), ma i Cavaliers hanno totalizzato un record migliore di Golden State negli ultimi tre mesi di stagione. Dal 15 gennaio, Cleveland ha registrato un record per la lega di 34-9 (.791) – un grande cambio di passo rispetto al 19-20 iniziale – con i Warriors alle loro spalle con 36-10 (.783). Le Finals vedranno quindi sfidarsi le migliori squadre della regular season, in particolare della seconda metà di stagione.

 

– I Warriors sono la 10° squadra ad aver vinto almeno 67 partite in regular season. Sette dei precedenti nove team hanno poi vinto il titolo. Golden State, tuttavia, non ha giocatori in squadra con precedenti esperienze alle NBA Finals. I Bulls del 1990-91 sono stati l’ultimo team a vincere un titolo con un roster senza esperienza nelle Finals. Golden State è la prima squadra con questa caratteristica a giocare le Finals, dai tempi degli Utah Jazz del 1996-97.

 

– Questa serie sarà un’altra vetrina per i tiratori da tre punti – un tema ricorrente nei playoff 2015. I tre finalisti del Foot Locker Three-Point Contest all’All-Star 2015 partecipano alle Finals: il campione in carica Steph Curry, Klay Thompson e Kyrie Irving. I Warriors hanno terminato la stagione regolare con 883 tiri da tre a segno, al terzo posto nella storia della NBA; Curry ha segnato 286 tiri da tre, superando il suo stesso record NBA di 272, stabilito nella stagione 2012-13; Thompson ha concluso alle spalle di Curry con 239 triple. I Cavaliers hanno totalizzato 826 tiri da tre a segno, nuovo record per la franchigia e ottavo record all-time. Irving e J.R. Smith sono due dei 15 giocatori NBA con almeno 150 triple in stagione.

 

Stesso discorso anche nei playoff, con i Warriors e i Cavaliers rispettivamente al primo e secondo posto, sia in tiri da tre a segno, sia in quelli tentati. Curry ha messo a segno in media cinque triple a partita nei playoff, e ha già stabilito il nuovo record per tiri da tre segnati in una singola posteason. Smith ha fatto registrare un record di franchigia, grazie alle 8 triple a realizzate in Gara 1 delle finali della Eastern Conference contro Atlanta.

 

– Le Finals saranno ricche di grandi realizzatori. Ci sono state 8 prestazioni da 50+ punti nella NBA in questa stagione. Quattro di queste arrivano da giocatori che sono presenti alle Finals: Kyrie Irving (due), Stephen Curry (una) e Klay Thompson (una).

 

– Le ultime 13 squadre vincitrici del titolo NBA sono state nella top 10 della regular season per efficienza difensiva (punti concessi per 100 possessi). I Warriors sono in testa a questa classifica in questa stagione. I Cavaliers hanno concluso in 20° posizione. Ma Cleveland è migliorata molto nei playoff, classificandosi al 3° posto per efficienza difensiva tra le 16 squadre che hanno partecipato alla postseason. I Cavaliers stanno concedendo 5.6 punti in meno ogni 100 possessi nei playoff, rispetto a quanto fatto in regular season.

 

– Il successo dei Warriors è anche frutto di scelte di qualità al draft. Quattro dei titolari – Stephen Curry, Klay Thompson, Harrison Barnes e Draymond Green –  sono stati selezionati al draft dal 2009 in poi, tutti con scelte non più alte della settima. Da sottolineare il valore che i Warriors hanno ricevuto: Curry, settima scelta nel 2009, è l’MVP della lega; Thompson, 11° scelta nel 2011, è una guardia All-Star che eccelle su entrambi i lati del campo; Barnes, settima scelta nel 2012, ha fatto registrare il più alto miglioramento della NBA nelle percentuali dei tiri dal campo rispetto alla scorsa stagione, per quanto riguarda i giocatori con almeno 600 tiri tentati in entrambe le stagioni; Green, 35° scelta nel 2012, si è classificato al secondo posto nelle votazioni per il Defensive Player of the Year Award e per il Most Improved Player Award.

 

– Vincere fuori casa non sarà facile per entrambi i team. Il record casalingo di 39-2 dei Warriors durante la stagione regolare dista solo una vittoria dal record all-time; sono ora a 46-3 alla Oracle Arena, aggiungendo le partite dei playoff. I Cavaliers hanno vinto 26 delle ultime 28 partite in casa.

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Pubblicato da
Matteo Platto

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