Al-Farouq Aminu è stata una delle note più liete in casa Dallas Mavericks nell’ultima stagione, conclusa al primo turno di Playoffs nel derby texano contro gli Houston Rockets che si sono imposti con un netto 4-0. Il prodotto di Wake Forest ha sfruttato l’ultima annata per rilanciarsi dopo alcune stagione difficili in quel di New Orleans e per completare la propria crescita sotto la guida di un coach esperto come Rick Carlisle.
Aminu, che compirà 25 anni il prossimo 21 settembre, sembra pronto per un definitivo salto di qualità con un ruolo di alto profilo in una contender e le pretendenti in giro per la Lega non mancano. Tuttavia la scelta numero 8 dei Clippers nel Draft 2010 pare che la sua scelta l’abbia già fatta: secondo quanto filtra dall’entourage del nativo di Atlanta, Aminu vorrebbe rimanere a Dallas per l’ottimo rapporto con staff tecnico e tifosi e per le prospettive dell’organizzazione che punta sempre ad essere protagonista nella pur selvaggia Western Conference.
Nella serie di primo turno contro i Rockets, Aminu è stato uno dei più positivi dei Mavs facendo registrare in uscita dalla panchina 11.2 punti e 7.2 rimbalzi di media, col 63.3% nel tiro pesante dove palesava notevoli carenze ad inizio carriera ma dove ora ha dimostrato di aver costruito notevoli miglioramenti. Il numero 7 dei Mavericks, che aveva firmato l’estate scorsa un contratto annuale al minimo salariale con la franchigia di Mark Cuban, sarà una della ali più corteggiate nel mercato dei free agent che scatta dai primi di luglio, e non sarà facile trattenerlo in Texas per i dirigenti di Dallas.
Lo staff dirigenziale dei Mavs, presieduto dal general manager Donnie Nelson, è al lavoro per pianificare le strategie da adottare nei prossimi mesi e uno dei punti in agenda è la riconferma di Aminu, che potrebbe ricevere un contratto pluriennale da circa 4 milioni a stagione secondo le indiscrezioni degli insiders NBA. Per pareggiare le possibili offerte delle altre concorrenti, a Dallas serve creare spazio salariale magari cedendo giocatori che non rientrano nei piani come per esempio Raymond Felton, che guadagna 4 milioni scarsi all’anno, guarda caso il compenso con cui si potrebbe riportare a casa un elemento di valore come Aminu.