Nemmeno le dichiarazioni ufficiali bastano a mettere a tacere il mercato. Sebbene infatti sia stato lo stesso Kevin Love a chiarire di voler rimanere anche l’anno prossimo per vincere a Cleveland, sono sempre forti le voci che vorrebbero l’ala forte californiana lontana dall’Ohio nella stagione 2015/16, nelle direzioni più variegate: chi lo vedeva ai Lakers in attesa di essere raggiunto da Russell Westbrook, chi invece contava sull’interesse, a lungo sbandierato, nella scorsa postseason, dei Boston Celtics. Ma a quanto pare, stando a Steve Bulpett del Boston Herald, Danny Ainge, GM dei biancoverdi, non starebbe più lavorando in maniera febbrile su questa operazione, come invece era avvenuto lo scorso anno, in quanto i presupposti sarebbero cambiati.
Difatti la principale preoccupazione di Ainge, all’inizio della stagione passata, sarebbe stata quella di evitare una ricostruzione totale della franchigia, affiancando a Rajon Rondo, stella conclamata della squadra, il tre volte All-Star ex Minnesota. Ma con Rondo ormai fuori dall’equazione, e una squadra in completo rebuilding, l’interesse di Ainge nei confronti di Love sembra essere scemato. I dubbi principali del GM dei Celtics riguarderebbero innanzitutto lo stato di salute del prodotto di UCLA, non tanto della spalla lussata durante Gara 4 del primo turno dei Playoffs, proprio contro Boston, ma più che altro del ginocchio, i cui problemi sembrerebbero “poter avere un impatto sulla sua efficacia e longevità come giocatore di basket”. Questi stessi problemi fisici preoccuperebbero, secondo una fonte interna, anche il giocatore stesso, che vorrebbe cautelarsi con un buon contratto a lungo termine, in una squadra che gli conceda di trovarsi in una buona posizione per raggiungere i Playoffs o le Finals. Per questi motivi l’attuale #0 sembrerebbe più propenso a rimanere ai Cavs, piuttosto che a intraprendere un trasferimento, men che meno a Boston, la cui partecipazione ai Playoffs, pur nell’infiacchita Eastern Conference, non è mai da dare per scontata.
Naturalmente i Celtics non disdegnerebbero l’opportunità di aggiungere un giocatore come Kevin Love al loro roster se ve ne fosse l’occasione, soprattutto considerando l’imminente rialzo dei limiti del Salary Cap, che permetterebbero poi alla franchigia del Massachusetts di avere una maggiore flessibilità sul mercato dei free agent. Inoltre, a Boston, Love avrebbe la possibilità di essere messo al centro di un progetto giovane, che già quest’anno ha pagato dividendi, con l’insperato accesso ai Playoffs, pure se nella Eastern Conference.
Quindi, se Kevin Love deciderà di non usufruire della sua player option da 16.7 mln di dollari, ci saranno anche i Boston Celtics ad attendere alla porta, ma senza che Danny Ainge si faccia venire, come invece aveva fatto l’anno scorso, una “ossessione borderline”.