Khris Middleton è reduce da un’ottima stagione in quel di Milwaukee, un ulteriore step nel suo percorso che non è stato per nulla semplice sin dal suo approdo nella Lega nel Draft 2012. Scelto con la chiamata numero 39 dai Pistons, il prodotto di Texas A&M fatica nel suo anno da rookie a trovare spazio e viene dirottato così in D-League per farsi le ossa. Nell’estate 2013 viene inserito nella trade che porta Brandon Jennings a Detroit dai Bucks, che lo accolgono con freddezza ma gli danno il tempo per lavorare e crescere.
Tempo ben sfruttato da Middleton che ha disputato una grande annata sotto la guida di coach Jason Kidd, contribuendo da protagonista alla conquista del sesto posto nel seeding della Eastern Conference nonostante poi l’avventura in postseason sia durata solo 6 partite nella serie di primo turno contro i Chicago Bulls.
Middleton ha fatto registrare 79 presenze complessive tra regular season e Playoffs, partendo in quintetto in 58 occasioni e mettendo insieme 13.4 punti, 4.4 rimbalzi e 2.3 assist di media a partita in poco più di 30 minuti di utilizzo per gara. Cifre di tutto rispetto che lo rendono un esterno appetibile per il mercato, che lo vede però come restricted free agent ed i Bucks non sembrano affatto intenzionati a lasciarselo scappare.
Infatti la franchigia del Wisconsin avrà il diritto di pareggiare qualsiasi offerta verrà comminata al nativo di Charleston, South Carolina e di trattenerlo così nel roster. Secondo quanto riportato dai sempre ben informati insiders NBA, la volontà dei Bucks è proprio quella di mantenere intatto il nucleo dell’ultima stagione – Middleton compreso – per provare a ripetersi nella prossima annata e, ove possibile, migliorare il record in stagione regolare e fare maggiore strada nei Playoffs.