Quando un rookie entra in NBA, la prima domanda che gli viene posta è: “c’è una cosa che sai fare veramente bene?” A meno che non sia una superstar, la miglior chance per il ragazzo di avere una lunga carriera nella lega è essere maestro in almeno un aspetto del gioco. Un esempio calzante è Tristan Thompson, tecnicamente inadeguato ma inarrivabile in un’arte che può fare la fortuna di ogni squadra. Probabilmente ve ne sarete già accorti guardando le partite, il ragazzone con la maglia #13 dei Cavs tira giù una quantità industriale di rimbalzi offensivi. Per la precisione, una quantità storica di rimbalzi offensivi, esattamente 23 nelle prime quattro gare delle Finals. Gli unici a tenere una simile media? Dennis Rodman e Shaquille O’Neal, non una brutta compagnia. Stando alle voci che circolano fra agenti e GM, queste prestazioni stanno sospingendo Thompson verso la firma di un contratto vicino al massimo salariale, nonostante i suoi evidenti limiti in molti altri aspetti della pallacanestro. Per quanto riguarda l’immediato futuro, è inutile sottolineare che per i Cavs è vitale che Thompson continui su questa strada, soprattutto ora che Kerr ha deciso di schierare quintetti più bassi e rapidi.