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MVP. L’MVP fa l’MVP, proprio nel momento del bisogno. Non è stato continuo in tutta questa serie, passa ancora diversi quarti abulici ma in gara-5 Steph Curry ha preso per mano Golden State e l’ha portata verso il vantaggio, probabilmente, decisivo. 37 punti, 7 rimbalzi (alcuni davvero di rapina) e 7 bombe finite nel canestro avversario, con un’incredibile scarica nei momenti cruciali della gara. Ed ora il traguardo è sempre più vicino.
Iguo. Prestazione da vero all-around per Andre Iguodala: 14 punti, 8 rimbalzi, 7 assist e 3 recuperi per il jolly di Golden State, che a tempo perso si starebbe occupando di quello col numero 23 in maglia Cavs. Qualche patema di troppo ai liberi nel finale, ma la verità è che l’ex Arizona, considerando tutte e 5 le partite sinora, è stato il migliore dei suoi.
Leandrinho. In un momento in cui Golden State faceva fatica a segnare, ci ha pensato The Brazilian Blur, al secolo Leandro Barbosa, a dare una vistosa carica di energia. 13 punti ed un solo errore al tiro, rimanendo al contempo preciso dalla lunetta. Affrontando una squadra così rimaneggiata, l’ex Suns sta eseguendo alla perfezione il proprio compito richiesto.
Losing effort. Non ci sono molte parole da scrivere sul conto di LeBron James. Stiamo parlando di un’altra prestazione incredibile, condita da 40 punti, 14 rimbalzi ed 11 assist, all’ennesima tripla doppia in questi Playoffs e, segnatamente, in queste Finals. Il carico che sta portando, non lo si è scoperto certo in gara-5, è oggettivamente fin troppo pesante, anche per lui.
FLOP
Iman. Ha chiuso in doppia cifra (risicata), ma lo stesso Iman Shumpert è stato tra i peggiori di Cleveland. Ha sbagliato alcuni tiri facili, si è mostrato esitante spesso in attacco, passando anche alcune situazioni in cui magari era richiesta la soluzione personale. In difesa si applica che è un piacere, ma le volte che si prende un giro di riposo lo si nota subito.
JR calante. Aveva fatto illudere insaccando subito alcune bombe e parendo a tratti immarcabile, ma col passare della gara JR Smith è stato soffocato dalla difesa di Golden State. Ha terminato l’incontro con 14 punti ed un timido 4 su 14 dall’arco, anche se, non la prima volta che accade in questa postseason, ha dato una mano a rimbalzo, catturandone 7.
From Timo to zero. Non per demeriti suoi, ma Timofey Mozgov è stato spettatore non pagante dell’incontro. Dopo aver fatto furore nello scorso incontro, i quintetti piccoli di Golden State ne hanno sconsigliato l’uso a Blatt. Per il russo solo 9 minuti in campo e trilione di classe sfiorato.
Shaq disguised as Iguo. Non è mai stato uno specialista della materia, ma i tiri liberi di Andre Iguodala hanno sfiorato vette alla Shaq in gara-5. La vittoria di Golden State sembrava ad un passo, ma Andre ha fatto sudare i tifosi della Oracle Arena, subendo un vero e proprio Hack-A-Iguo che sembrava poter dare i suoi frutti, come testimoniato dall’orrendo 2 su 11 dalla lunetta. Gli ultimi due minuti sono arrivati davvero provvidenziali.
Alessandro Scuto