DeAndre Jordan sarà uno dei pezzi pregiati che affronterà la free-agency a partire dal primo Luglio, quando le franchigie NBA saranno libere di incontrare gli agenti dei giocatori e ufficializzare le firme dei loro assistiti, a colpi di offerte e progetti allettanti. Il centro ex-Clippers sarebbe, da quanto riportato da più report made in USA, nel mirino di diversi team NBA che vorrebbero far propri l’atletismo e l’intimidazione difensiva del giocatore 26enne.
In prim fila c’è, ovviamente, la stessa Los Angeles (sponda Clippers) che potrebbe offrirgli il max contrattuale (quinquennale) da 108.7 milioni di dollari, i quali rappresentano sicuramente una argomentazione piuttosto convincente rispetto a ciò che potrebbero mettere sul piatto le altre squadre (in base alle regole del salary Cap): 80.7 milioni di dollari per un quadriennale.
Oltre ai Clippers? Come già anticipato sul giocatore ci sono gli occhi di altri General Manager a partire dai Dallas Mavericks e passando da Los Angeles (stavolta sponda Lakers) con Milwaukee e New York anch’esse interessate.
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Per quanto riguarda i Knicks ed i Lakers il denominatore comune si chiama spazio salariale e progettualità; entrambe le franchigie stanno lavorando moltissimo per capire come tornare ai fasti di un tempo e l’interesse su DeAndre è visto come “necessario” e “dovuto”, proprio come con altri nomi importanti della loro lista di free-agent.
Discorso simile è quello dei Milwaukee Bucks che sono alla ricerca di un big-man per sostituire l’ex Larry Sanders, ritiratosi ad inizio anno per sua “scelta di vita”. La franchigia allenata da Kidd potrebbe convincerlo presentandogli un progetto importante e futuribile con lui, Parker e Antetokounmpo, le fondamenta per successi futuri. Una precisazione: per Milwaukee si fanno i nomi di tutti i centri disponibili sul mercato.
Chi è rimasto? La vera minaccia per i tifosi dei Clippers, che sperano di vedere DeAndre Jordan anche l’anno prossimo, è rappresentata dai Dallas Mavericks (interessati anche ad Aldridge) che starebbero seriamente pensando di impostare una sign-and-trade in grado di convincere la dirigenza losangelina a cedere; sarà solo il tempo a dire se tutto ciò si avvererà.