Kobe Bryant, lo scorso sabato, si è lasciato andare a un’altra dichiarazione delle sue. Il 24 dei Lakers, durante questa stagione, aveva già detto:
“Non potrò mai essere un grande amico di nessuno.”
Sabato, nel corso di un’intervista rilasciata a ESPN, Kobe ha puntualizzato:
“Volevo dire che gli amici vanno e vengono, ma i titoli sono per sempre.”
Kobe ha spiegato:
“Non è una cosa che decidi consapevolmente. Quando cresci e t’innamori del basket com’è successo a me fatichi a entrare in certe dinamiche. Non ho mai voluto essere un cattivo amico o un amico mediocre. Il problema è che essere davvero amici di qualcuno richiede tempo, servono un sacco di energie. Tutte le mie energie sono sempre state focalizzate su una sola cosa: il basket. Certo, ho degli amici che conosco da quando ho dieci anni. Loro sanno come sono fatto. Ma, nove volte su dieci, anche loro sono fatti come me. Anche loro si dedicano in modo maniacale a quello che fanno. Siamo simili e quindi la cosa funziona.”
La stella dei Lakers ha poi parlato dei suoi rapporti di amicizia all’interno dell’NBA:
“Non devi fare la testa di c…. A parte gli scherzi, non sono mai stato la persona più paziente del mondo; non sopporto la pigrizia e le persone che trovano scuse. Prendi Shaq: con lui mi trovavo bene perché è una forza della natura. Quando gioca è un animale e su questo andiamo d’accordo. Ma ci sono altre cose di lui che facevo fatica a capire. Shaq aiutava gli altri a stare meglio, ti supportava. Io non sono mai stato molto bravo con questo genere di cose.”
Kobe ha poi chiuso a effetto:
“Ho fatto piangere dei miei compagni di squadra, a volte. Se ti bastano le parole, il mio sarcasmo, per farti arrivare a piangere, allora io non credo di voler giocare insieme a te nei playoff.”
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