In questo momento di stand-by dell’NBA, dove le squadre si sono per la maggior parte già attrezzate per la stagione 2015-2016 e quasi tutte le star si riposano al fine di arrivare fresche e riposate al training camp (mentre i giovani ed i giocatori in prova sfidano le temperature prendendo parte alla Summer League), c’è spazio ancora per un tipo di operazione che non risulta mai inopportuna: operazione nostalgia o operazione romanticismo se preferite, in sostanza operazione comeback.
E chi potrebbe essere il giocatore in questione, l’atleta che manca da anni nel parquet e che vorrebbe provare un ultimo stint in NBA? Nientemeno che un “nobile”, ovvero il Barone Baron Davis, uno dei protagonisti di quei primi anni 2000 che hanno contribuito a far avvicinare alla pallacanestro statunitense molti di noi.
Davis infatti ha calcato un campo di basket per l’ultima volta oltre 3 anni fa, con la maglia dei New York Knicks, precisamente il 6 maggio 2012: in quella triste occasione “si è sbranato un ginocchio” come direbbe l’Avvocato, ovvero ha riportato la rottura totale del legamento crociato anteriore e del collaterale mediale, oltre che una lesione importante anche al tendine rotuleo del ginocchio destro. La tremenda diagnosi fece pensare subito al ritiro dal basket giocato da parte di Davis, per il quale era previsto oltre un anno di stop ma che a causa dell’età non più giovanissima, si è trasformato in un tempo non ben definito.
Il tutto fino ad oggi, quando il Barone ha dichiarato alla stazione radio Sirius XM le seguenti brevi ma importanti parole:
“Sono a disposizione per qualsiasi squadra della Lega che voglia firmarmi. Questa è la prima volta che mi metto in gioco così da molto tempo a questa parte, sono pronto a sostenere dei tryouts per diverse squadre”.
Davis, 15 anni di esperienza in NBA conditi da 16.1 punti e 7.2 assist di media a partita per un totale di guadagni in carriera di circa 147 milioni di dollari, è pronto per il suo ritorno al quale si sta dedicando grazie ad una serie di allenamenti personalizzati in quel di Los Angeles: chi sarà disposto a dargli una chance?