Secondo Josh Kroenke, presidente dei Denver Nuggets, il problema di Ty Lawson con l’alcol andava avanti ormai da diversi anni. Pare che il giocatore, recentemente girato agli Houston Rockets proprio per le sue mancanze a livello comportamentale, arrivasse di frequente agli allenamenti dei Nuggets dopo aver bevuto alcolici.
“Potevi sentirne l’odore“, ha detto Kroenke.
Non si tratterebbe quindi di un problema insorto negli ultimi tempi, ma di un declino caratteriale e psicologico in radicamento ormai da più di un biennio. I momenti più eclatanti della difficile situazione attraversata da Lawson, in ogni caso, sono coincisi con i due arresti subiti per guida in stato d’ebbrezza di quest’anno. Kroenke ha affermato che, già dopo il primo dei due fermi scattati nei confronti della point guard, la dirigenza dei Nuggets (Kroenke stesso in primis) ha iniziato a muoversi per cercare di scambiare Lawson con un’altra franchigia. Sei mesi dopo, finalmente, il giocatore si è trasferito a Houston.
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Lawson, a quanto pare, ha avuto problemi personali di una certa rilevanza, problemi che non è mai riuscito a risolvere del tutto. Non vanno sottovalutate, in ogni caso, le modalità in cui i Nuggets hanno deciso di gestire la situazione. Negli ultimi tempi erano trapelati diversi rumors sulla situazione interna della squadra del Colorado, rumors però puntualmente insabbiati dalla dirigenza dei Nuggets. Non appena Kroenke è riuscito a cedere Lawson, il suo giocatore più problematico, ha immediatamente rivelato molti dei retroscena riguardanti la convivenza interna tra la point guard, i compagni e il comparto dirigenziale dei Nuggets.
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Ora la patata bollente passa ai Rockets, che si trovano per le mani un playmaker dalle qualità indubbie, ma su cui pesa come un macigno l’ombra dei comportamenti scarsamente professionali sopracitati. Se Lawson dovesse vincere la guerra con il proprio lato oscuro e con l’alcolismo, i Rockets diventerebbero immediatamente una contender di valore assoluto. In caso contrario Houston si ritroverebbe una mela marcia in spogliatoio, una mela marcia di cui dovrebbe a propria volta liberarsi il più presto possibile.
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