I Minnesota Timberwolves si affacciano alla stagione 2015/2016 con grande fiducia dettata dalla presenza di ottimi talenti molto giovani nel proprio roster (non ultimo è l’arrivo al draft di Karl-Antony Towns come prima scelta assoluta) mischiati a giocatori di esperienza: uno su tutti il sempiterno Kevin Garnett, 39 anni e 21 stagioni nella lega professionistica americana.
A guidare l’orchestra dei Timberwolves, invece, è un altro giocatore dal talento cristallino (quanto il suo fisico) al quinto anno in NBA: Ricky Rubio. Il play spagnolo si trova a Manila, nelle Filippine, per presenziare ad un tour organizzato da Adidas, durante il quale ha parlato di come sia avere in squadra un giocatore come Kevin, approdato via trade lo scorso febbraio e fresco di rinnovo contrattuale.
“Quando ero più piccolo guardavo un sacco di partite di KG ed onestamente faceva un po’ paura, così quando è arrivato a Minneapolis ero un poco intimorito ma allo stesso tempo super felice perchè avevo la possibilità di giocare con lui proprio come feci nel 2012. Mi allenavo a Los Angeles e abbiamo giocato qualche partitella assieme.”
Come persona non riflette ciò che si vede sul campo da gioco. E’ veramente un ottimo ragazzo, una persona squisita, che aiuta i propri compagni di squadra. Uccide per loro. Tutti vorrebbero un compagno del genere. E’ molto importante per noi, è un maestro. Distribuisce un sacco di conoscenza nel campo della pallacanestro e rappresenta uno dei migliori della storia di questo sport; ogni giorno che spendo assieme a lui negli spogliatoi è una lezione per me.”