Categorie: Eurobasket 2015

Eurobasket 2015: Italia-Islanda, le pagelle

Una faticaccia. Questo il termine più appropriato per descrivere la partita che ha visto l’Italia battere per 71-64 l’Islanda, nella seconda giornata del Gruppo B. Gli Azzurri hanno così ottenuto un successo prezioso ancorché imprescindibile ai fini della qualificazione in un girone non proprio semplicissimo. La vittoria è sì arrivata, ma solo al termine di un incontro soffertissimo, che ha mostrato, nonostante il risultato, forse più ombre che luci sulla nostra nazionale. Andiamo a vedere come si sono comportati i principali protagonisti:

Alessandro Gentile: 7,5. E’ stato il topscorer dell’incontro, chiudendo a quota 21 punti, conditi anche da 5 rimbalzi, 4 assist ed il plusminus più elevato (+12). Ha tenuto l’Italia a galla con i suoi canestri nel primo tempo, ha dato poi il colpo di grazia decisivo agli islandesi con il canestro di prepotenza nel finale. Gli attributi ed il carattere non gli sono mancati, e non è certo oggi che lo si è scoperto.

Pietro Aradori: 6+. Invisibile per buona parte dell’incontro, ma poi ha tutto il merito di segnare, in ultima analisi, i 5 punti decisivi ai fini della vittoria dell’Italia. In una partita così combattuta e dall’importanza così capitale, valgono la sufficienza pienissima e la convinzione di poter essere decisivo con Datome a rischio KO per le prossime partite.

Marco Belinelli: 6-. Partita in chiaroscuro per il Beli. E’ stato l’unico altro in doppia cifra tra gli Azzurri con 12 punti, ha preso ben 8 rimbalzi ed ha segnato i tre liberi che hanno portato l’Italia in parità quando l’Islanda sembrava volersi prendere il possesso della gara. Nel mezzo, però, troppi passaggi a vuoto, esemplificati anche da una brutta percentuale al tiro, 2/10. Può e deve fare di meglio.

Danilo Gallinari: 6-. Per il Gallo giudizio che per certi versi ricalca quello di Belinelli. Nel suo caso sono stati i cinque falli commessi, alcuni dei quali non proprio ben spesi, che ne hanno di fatto limitato l’utilizzo sul parquet. Solo 18 minuti in campo, ottimi i 10 rimbalzi presi ma si è visto davvero troppo poco rispetto ai 33 punti di ieri. I lampi di talento si vedono… bisogna solo riuscirli ad utilizzare al meglio.

Andrea Bargnani: 6. Per paradossale che sia, ha fatto vedere cose ben migliori in difesa (un paio di scivolamenti e 3 stoppate), che in attacco. Contro un quintetto non proprio composto da Yao Ming o Ralph Sampson, nella metàcampo offensiva non è riuscito ad incidere, non trovando il modo di rendersi efficace nei pressi del ferro avversario. Solo 9 i minuti concessigli da Pianigiani, a fronte però di un pessimo -8 nel plus minus.

Gigi Datome: 6. In 11 minuti il capitano Azzurro mette a referto 7 punti, che in un incontro in cui si è segnato col contagocce potevano rappresentare un buon biglietto da visita per la ripresa. Purtroppo l’ennesimo guaio muscolare lo ha fermato ai box, dovendo tifare i compagni dalla panca. La speranza è di rivederlo in campo nella prossima partita dell’Italia.

Andrea Cinciarini: 5. Pesa troppo la poca qualità realizzativa contro una squadra che scommette contro di lui. Diversi gli errori al tiro per lui. Pesante un canestro dalla media in un momento difficile della gara, poi, sinceramente, poco altro da parte del nuovo play dell’Olimpia Milano.

Daniel Hackett: 6. Sufficienza dovuta ai 5 pesanti punti segnati consecutivamente nel quarto periodo che ci hanno permesso di rifiatare in un momento davvero difficile del match. Ma da lui è lecito aspettarsi di più.

Marco Cusin: 5.5. Utilizzato con più continuità rispetto a ieri ha fatto valere soltanto in parte i suoi centimetri. I problemi offensivi non sono di certo ascrivibili a lui che in talune situazioni si fa trovare pronto in altre meno. Nulla da dire dal punto di vista difensivo.

Attacco Azzurro: 4,5. L’Islanda è stata volenterosa, molto veloce nel chiudersi in difesa e con i propri giocatori pronti ad aiutarsi l’un l’altro nei mismatch non favorevoli. Detto ciò, l’attacco messo in mostra dall’Italia non è stato all’altezza delle aspettative, a maggior ragione con un assortimento di tali bocche da fuoco. Non si è stato in grado di sfruttare gli accoppiamenti possibili contro avversari di stazza e statura limitata, troppi secondi mangiati sul cronometro senza che succedesse qualcosa degno di nota e, soprattutto nel finale, troppo ricorso all’isolamento, con pochissimo movimento della palla e coinvolgimento dell’intero quintetto. Se si vuole fare strada in questo Europeo c’è tantissimo bisogno di progredire bene ed in fretta sotto questo punto di vista.

Tra gli Islandesi, 7 a Palsson e Baeringsson, spine nel fianco della nostra difesa, 5,5 ad un impalpabile Stefansson ed un bell‘8 pieno alla tenacia ed alla voglia di non arrendersi anche di fronte ad un Italia ben più quotata.

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Alessandro Scuto

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