Marcus Smart dei Boston Celtics, è stato accusato di “nonnismo e mancanza di rispetto” in un reclamo presentato dalla ex-guardia di Oklahoma State Stevie Clark contro la Oklahoma State University, il suo consiglio di amministrazione e il capo allenatore Travis Ford.
Clark ha depositato mercoledì una denuncia presso la corte della Contea di Oklahoma, nella quale afferma di essere stato obbligato ad assumere sostanze psicotrope, in aggiunta a promesse che gli erano state fatte durante il reclutamento ad OSU, poi non mantenute. Ad esempio avrebbe dovuto ricevere una Camaro.
Clark accusa Coach Ford di avergli somministrato droghe, senza il consenso del giocatore, dopo che lo stesso aveva espresso frustrazione a causa di presunto “nonnismo” subito da Smart. Stevie Clark, dopo l’imposizione di consumare droghe da parte dell’allenatore, avrebbe quasi immediatamente sviluppato pensieri suicidi e omicidi, oltre che presentare comportamenti bizzarri.
Tramite un’email al Tulsa World, il portavoce dell’università Gary Shutt ha reclamato l’assoluta infondatezza delle accuse di Clark.
Stevie Clark era arrivato al campus nell’autunno del 2013, dopo aver scelto l’università della sua città natale, rifiutando le offerte di altri college come Uconn e UCLA. Pochi mesi dopo, il 1° Gennaio 2014 venne arrestato per possesso di marijuana a Edmonton, Oklahoma. Il 3 Febbraio venne cacciato dalla squadra, in seguito ad una sospensione di quattro partite (per violazione di una regola interna non precisata) e per un arresto per “oltraggio al pudore”. Clark accusa i compagni – e quindi anche Marcus Smart – di essere stato un “capro espiatorio” per la questione della marijuana e la dirigenza dell’università e della squadra di aver rovinato irreparabilmente la sua reputazione, rendendogli impossibile l’approdo in NBA.