Notte di celebrazioni quella di venerdì scorso per l’NBA. Dikembe Mutombo, Spencer Haywood, John Calipari e Dick Bavetta (tra gli altri) sono stati indotti nella Naismith Memorial Basketball Hall of Fame. La classe 2015 comprende anche: Jojo White (stella dei Celtics degli anni ’70), Lisa Leslie (una delle giocatrici più influenti della storia WNBA), Tom Heinsohn (già introdotto come giocatore, quest’anno indotto come allenatore), George Raveling, Lindsay Gaze, Louis Dampier e John Isaacs. Dikembe Mutombo è partito dal Congo (terzo giocatore africano della storia NBA) ed è rimasto in NBA per 18 stagioni, diventando uno dei difensori più dominanti della storia della Lega. I premi vinti nella sua lunghissima carriera parlano per lui: 4 volte miglior difensore NBA (1995, 1997, 1998, 2001), 2 volte vincitore della classifica dei rimbalzi (2000, 2001) e 3 di quella delle stoppate (1994, 1995, 1996). Haywood invece è stato un vero e proprio pioniere, aprendo la strada verso l’NBA ai giocatori provenienti dall’high school (oltretutto è stato una star dentro e fuori dal campo, uno dei giocatori più rappresentativi del periodo “maledetto” di metà anni ’70). Ha chiuso la carriera NBA con 14.592 punti (19.2 di media), 7.038 rimbalzi (9.3 di media) e 1.351 assist (1.8 di media). Haywood ha giocato anche in Italia; l’ala ha infatti disputato la stagione 1980-1981 con la maglia della Reyer Venezia.Dick Bavetta è stato un vero e proprio totem: l’arbitro ha visto la Lega cambiare ed evolversi nel corso di ben 39 stagioni vissute a bordocampo. Addirittura 2.635 le partite di regular season arbitrate da Bavetta. Ha chiuso la serata il discorso di coach John Calipari, uno degli allenatori più vincenti del college basket contemporaneo. L’allenatore dei Kentucky Wildcats ha vinto il titolo NCAA nel 2012 ed è stato Coach of the Year per il college basket nel 1996, nel 2008 e nel 2015. Di recente il coach di Kentucky, spesso criticato per i suoi metodi fin troppo aggressivi nello scouting e nel recruting, ha affermato di essere molto orgoglioso della sua carriera NCAA e del fatto di aver allenato molti giocatori top-class poi finiti in NBA.