Ogni lega sportiva ha ed ha sempre avuto, sia a livelli professionistici che dilettantistici, le sue figure più peculiari, particolari e riconoscibili che non sempre sono identificabili solo all’interno del mondo composto dai giocatori (citiamo Dennis Rodman, maestro indiscusso dell’arte del non passare mai inosservati), ma che anzi troviamo spesso anche a livelli dirigenziali dove la “normalità” quantomeno apparente, che dovrebbe essere il primo biglietto da visita e che caratterizza la professionalità di manager e proprietari, viene del tutto accantonata; basta volgere lo sguardo per un solo momento al campionato di calcio italiano e contare presidenti e dirigenti dagli atteggiamenti decisamente coloriti.
Anche l’NBA ha (fortunatamente) questo tipo di personaggi, uno su tutti il padre-padrone dei Dallas Mavericks Mark Cuban, forse il più eccentrico proprietario di una franchigia NBA. Noto per essere un uomo molto schietto, dalle uscite mai banali e soprattutto diretto, Mark Cuban si è divertito a rispondere ad una domanda che spesso lo perseguita e che, se presa in considerazione, potrebbe avere dei risolvi decisamente interessanti: “Signor Cuban, si candiderà per la presidenza degli Stati Uniti d’America”?
La risposta, com’era facile aspettarsi, non è stata per nulla semplice e senza contenuti. Ecco le parole del numero 1 dei Mavs riportate per noi da Eamon Javers di CNBC:
“Mi fanno questa domanda praticamente ogni giorno: è un’idea molto divertente su cui giocare un po’. Se mi candidassi come Democratico so che potrei battere Hillary Clinton. Mentre se mi candidassi come Repubblicano e dovessi scontrarmi con Donald Trump, so che lo annienterei, non ho nessun dubbio al riguardo”.
Sappiamo che difficilmente Mark Cuban abbandonerà la pallacanestro e tutti gli altri suoi business per concorrere alla presidenza degli Stati Uniti, ma è comunque divertente immaginarsi i possibili risvolti. Cuban inoltre ha già “interpretato” il ruolo di Presidente americano in un film televisivo statunitense, Sharknado 3: chissà che non gli sia servito da allenamento…
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