Al Jefferson ha da poco compiuto trent’anni; il giocatore, reduce da un’annata non facile (“solo” 16 punti di media 8.4 rimbalzi in 65 partite, anche a causa degli infortuni e di una condizione fisica non ottimale), non vuol assolutamente sentir parlare di declino. Jefferson si è presentato ai meeting prestagionali dei Charlotte Hornets in una forma fisica a dir poco scintillante. Il giocatore, che in passato ha avuto problemi di peso non trascurabili (che hanno messo a dura prova la salute delle sue ginocchia), ha affermato:
“Dovevo togliere un po’ di pressione dalle ginocchia. Prendi Tim Duncan, lui è un grande esempio. Ha perso peso, si è preso cura del suo fisico; adesso ha 39 anni e gioca ancora ad altissimo livello. Io ne ho compiuti 30 da poco e ho tutta l’intenzione di allungare la mia carriera il più possibile. Ho ancora tanti anni di pallacanestro davanti.”
Gli infortuni sembrano davvero aver dato nuova consapevolezza a Jefferson:
“Ho deciso di controllarmi, di prendere finalmente coscienza del mio corpo e di ciò che ne influenza il giusto funzionamento. Quella che sta per cominciare è la seconda metà della mia carriera, anche se ormai sono in NBA da 12 anni.”
Jefferson è entrato in NBA direttamente dall’high school; selezionato con la pick numero 15 dai Boston Celtics al draft del 2004, il giocatore ha vissuto una fase iniziale di ambientamento, per poi esplodere definitivamente con la maglia dei Minnesota Timberwolves (maglia indossata nell’ambito dello scambio che ha portato Kevin Garnett ai Celtics). Da anni Jefferson veleggia stabilmente sui 20+10 di media ed è uno dei giocatori più solidi (e spesso sottovalutati) dell’NBA. La stagione scorsa è stata una delle meno produttive della sua carriera; il nuovo approccio di Jefferson e i miglioramenti nel roster degli Hornets potrebbero finalmente lanciare Charlotte, così si augurano Michael Jordan e i tifosi del North Carolina, nelle alte sfere della Eastern Conference.
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