Boston Celtics preview: Stevens’s young guys

La rifondazione a Boston è iniziata e forse ha anticipato anche i tempi previsti, l’anno scorso infatti i giovani Celtics hanno raggiunto contro ogni pronostico il 7° posto ad Est con un record di 40 vittorie e 42 sconfitte. La cosa che sorprende di più è che la franchigia del Massachusetts è riuscita a raggiungere i playoff dopo aver ceduto Rajon Rondo ai Mavericks a Dicembre e Jeff Green a Memphis a Gennaio ed aver accelerato dopo la pausa dell’All-Star Game dove ha raggiunto il record di 20-11. I playoff hanno portato poi alla sconfitta per 4 a 0 contro i Cavs, con i Celtics che sperano però di ripartire da lì e migliorare i risultati della passata stagione.

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IL MERCATO

IN: David Lee, Amir Johnson, Perry Jones, Terry Rozier, RJ Hunter, Jordan Mickey

OUT: Brandon Bass, Luigi Datome, Phil Pressey, Gerald Wallace

Il mercato non ha portato a una vera e propria rivoluzione ma solo ad alcuni innesti mirati. È stato aggiunto al roster un elemento come David Lee che dovrà fornire ai giovani Celtics quella esperienza che è mancata lo scorso anno soprattutto ai playoff. Un’altra aggiunta importante sotto canestro è l’arrivo da Toronto di Amir Johnson, ala forte capace di dare grande energia in campo. Perry Jones prelevato da OKC è un’ala che può giocare all’occorrenza anche da lungo e potrebbe ritagliarsi un po’ di spazio nelle rotazioni di coach Stevens. Gli ultimi tre innesti vengono direttamente dal draft 2015: Terry Rozier scelto con il numero 16, playmaker da Louisville, è pronto a far rifiatare Smart e Thomas mentre RJ Hunter e Jordan Mickey sembrano al momento essere lontani dall’entrare nelle rotazioni, anche se il primo potrebbe aver qualche chance in più.
Il messaggio è chiaro: lavorare sul gruppo dello scorso anno con innesti che permettano ai giovani di crescere.

 

STARTING FIVE


LA PANCHINA

PAYROLL

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In blu le team options

IL COACH

Brad Stevens è uno dei coach rivelazione della scorsa stagione. Originario di Zionsville (Indiana) dopo aver condotto Butler a due finali NCAA consecutive, siederà sulla panchina dei Celtics per la terza stagione. Nel Massachusetts, Stevens ha cercato di adottare i principi che aveva già utilizzato al college, vale a dire tagli efficaci, blocchi solidi, decisioni rapide e molto movimento per non dare punti di riferimento agli avversari e grazie a questo modo di giocare, pur non disponendo di lunghi di ruolo, è riuscito a condurre i Celtics ad un insperato 7° posto. Additato dal suo G.M. Danny Ainge come un allenatore che diventerà leggendario, Stevens è anche un ottimo motivatore e tattico e proverà a crescere ancora come allenatore e a far crescere nel contempo la sua squadra e a riportarla ai playoff.

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Coach Brad Stevens

GIOCATORE CHIAVE IN ATTACCO

Il giocatore chiave in attacco dovrà essere Isaiah Thomas che dopo essere stato un fattore nella metà campo offensiva la scorsa stagione, dovrà ripetersi anche nella stagione 2015-2016. I numeri in maglia Celtics, dopo l’inizio di stagione a Phoenix, sono di quelli importanti e recitano: 19 punti, 6.2 assist e 2.1 rimbalzi in 26 minuti di media a partita, diventando così il go to guy di una squadra che ne aveva disperatamente bisogno. Thomas è un giocatore che non ha paura di prendersi la squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà, lo dimostrano anche i 109.2 punti segnati su 100 possessi con lui in campo mentre senza di lui sul parquet i punti scendono a 98.8. Il piccolo play dovrebbe uscire anche quest’anno dalla panchina ma avrà il compito di cambiare ritmo alle partite ed ed attaccare costantemente il ferro con la sua imprevedibilità.

GIOCATORE CHIAVE IN DIFESA

Parlando di difesa, sarà il collettivo dei Celtics a doversi distinguere ma un elemento chiave sarà sicuramente Avery Bradley. Buonissimo difensore sul perimetro, starà a lui contenere i migliori esterni avversari soprattutto nelle sfide contro le avversarie di conference, in quelle partite che poi si potranno rivelare decisive per raggiungere i playoff. Gli 1.1 recuperi, le 0.2 stoppate e i 2.5 rimbalzi in difesa sono comunque cifre di tutto rispetto per un esterno ma che dovranno crescere per far diventare Bradley il vero faro difensivo di questi Celtics.

RIVELAZIONE DELL’ANNO

Dopo aver fatto da cambio a Rajond Rondo ed esser diventato playmaker titolare dopo la partenza del #9 direzione Dallas, Marcus Smart ha acquisito l’esperienza necessaria in campo per guidare i giovani Celtics e diventarne il leader, seppur a soli 21 anni. Stevens affiderà ancora a lui le chiavi della regia di Boston e tutti i tifosi bianco-verdi sperano che Smart continui a crescere e a migliorare nel suo anno da sophomore, soprattutto nella casella assist la quale nella stagione passata ne chiamava 3.1 a partita in modo da poter esplodere definitivamente come giocatore e diventare uomo franchigia.

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Marcus Smart sarà il giocatore rivelazione dei Boston Celtics 2015-2016?

MIGLIOR COMPRIMARIO

Sarebbe facile dire Isaiah Thomas data la scorsa stagione ma è possibile che un ottimo elemento in uscita dalla panchina possa essere Jared Sullinger (dato che in quintetto dovrebbe partire Lee) ora che finalmente ha trovato la sua dimensione con coach Stevens. L’ex Ohio State sta lavorando sempre di più sul suo tiro per diventare un numero 4 tattico e mobile proprio come piace al suo coach. Le cifre della scorsa stagione sono sicuramente buone dato che parlano di 13.3 punti, 7.6 rimbalzi e 2.3 assist di media a partita, in Massachusetts sperano tutti che l’ex Ohio State si confermi su questi livelli anche nella stagione che inizierà tra meno di un mese.

MIGLIOR INNESTO 

Con David Lee i Boston Celtics hanno forse trovato quell’elemento di esperienza che tanto è mancato nella seconda parte della scorsa stagione, in special modo nei playoff e a differenza di Gerald Wallace, Lee potrà dare il suo contributo anche in campo dato il suo possibile impiego in quintetto base. L’ex Golden State seppur non essendo un gran difensore, può dire certamente la sua nella metà campo offensiva come dimostrato in gara 3 delle scorse Finals quando ha riportato a contatto dei Cavs i Warriors ed essere un punto di riferimento nei compagni nei momenti difficili in partita.

PUNTI DI FORZA

Il maggior punto di forza della squadra sarà sicuramente l’imprevedibilità dovuta soprattutto al fatto di dover giocare senza lunghi puri di ruolo quindi l’impostazione dell’attacco di Boston sarà sulla falsariga di quello dello scorso anno: molta circolazione di palla, tagli e velocità di esecuzione, il tutto unito a quell’incoscienza tipica di una squadra giovane. La profondità del roster potrebbe essere un’arma in più per mantenere alto il ritmo e mettere pressione sugli avversari.

PUNTI DEBOLI

Se da un lato la giovinezza porta a velocità e imprevedibilità dall’altro lato porta sicuramente a inesperienza, inesperienza che si è vista nella serie playoff contro i Cleveland Cavaliers terminata 4 a 0 in favore della franchigia dell’Ohio. I giovani giocatori di coach Stevens dovranno maturare in fretta se vorranno continuare a lottare per un posto nei playoff, l’acquisto di David Lee deve essere visto proprio sotto questo punto di vista.

MIGLIOR SCENARIO 2015-2016

46-36. Il lavoro di Stevens continua a pagare, il gioco di squadra è veloce e si crea il giusto equilibrio tra nuovi e vecchi giocatori. Smart guida la squadra alla grande e Thomas dalla panchina ha lo stesso devastante impatto della scorsa stagione e il lavoro difensivo di squadra funziona alla grande permettendo ai Celtics di raggiungere un record positivo e un 4°/5° posto in griglia playoff.

PEGGIOR SCENARIO 2015-2016

32-50. Lee non è quel giocatore che porta l’esperienza che ci si aspettava, Smart si rivela ancora troppo acerbo per guidare una squadra da playmaker titolare, Thomas e Sullinger non riescono a garantire lo stesso apporto di punti della passata stagione, la squadra è giovane, vogliosa di far bene ma con ancora poca esperienza e finisce fuori dai playoff.

SCENARIO REALISTICO

40-42. Lo scenario più realistico sembra proprio quello che porti i Boston Celtics ad ottenere un numero di vittorie appena sotto il 50% (come successo nella passata stagione) data anche la possibilità di un ritorno dei Miami Heat in zona playoff. I Celtics comunque lavorando di squadra per tutta la stagione possono riuscire ad ottenere un 7°/8° che gli fa raggiungere i playoff.

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Pubblicato da
Simone Carloni

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