Alan Anderson non riesce a trovare pace con la sua caviglia: annata nuova, vita vecchia. Il neo giocatore dei Washington Wizards si è infatti sottoposto ad un nuovo intervento chirurgico alla caviglia sinistra per rimuovere alcuni frammenti ossei. Lo ha annunciato la stessa franchigia della capitale con un comunicato ufficiale sul proprio sito.
Fa specie che Anderson ha subito un’operazione sempre a quella caviglia sinistra non più tardi di 5 mesi fa, appena conclusa la stagione scorsa coi Brooklyn Nets. Il nativo di Minneapolis era finito sotto i ferri per effettuare una pulizia di routine della caviglia, ma non è andato tutto per il verso giusto date le difficoltà accusate fin dall’inizio del training camp da Anderson nell’allenarsi in maniera normale. Difficoltà tali da costringerlo ad un nuovo intervento, lo stesso intervento – mal eseguito a questo punto – nel maggio scorso.
Anderson è sbarcato in estate a Washington per iniziare la sua quarta avventura in NBA dopo le esperienze a Charlotte, Toronto ed appunto Brookyn. Il prodotto di Michigan State non ha però sempre trovato fortuna nella Lega statunitense ed è stato costretto a lungo a girovagare tra D-League, Europa ( dove ha giocato per Virtus Bologna, Cibona, Barcellona e Maccabi Tel Aviv solo per citare alcune squadre ) e persino in Cina dove ha trascorso una parentesi con gli Shandong Lions.
Dal suo ritorno nel finale della stagione 2011/2012 ai Raptors, tuttavia qualcosa è cambiato in Anderson tanto da diventare pezzo appetito del mercato per via della sua duttilità nell’occupare sia il ruolo di guardia sia quello di ala piccola, abbinando abilità in difesa e pericolosità dall’arco in attacco. I Wizards hanno deciso di puntare su di lui dopo l’addio di Paul Pierce, volato ai Clippers in estate, ma nel frattempo, visto il nuovo stop di Anderson, dovranno fare affidamento come numero 3 solo su Otto Porter e Jared Dudley.
Nella nota sulle condizioni di Anderson, i Wizards non hanno specificato una data di rientro, segno che questa volta lo staff medico vuole andare fino in fondo e risolvere al meglio questo cronico problema alla caviglia per evitare che si ripresenti in futuro, senza paventare tempi di recupero più rapidi di quel che poi saranno in realtà. Quello che conta è che Anderson possa guarire al 100% e tornare il prima possibile a disposizione di coach Randy Wittman.