Se i New York Knicks hanno un leader riconosciuto, questo è certamente Carmelo Anthony. Il prodotto di Syracuse è sicuramente, anche (ma non solo) per via del luogo di nascita scritto sulla sua carta d’identità, il giocatore più rappresentativo tra gli uomini che calcano il parquet del Madison Square Garden. Inoltre Anthony è probabilmente una delle star più forti e mediatiche della lega. Tutto questo però non può e non deve garantirgli un trattamento di favore all’interno dello spogliatoio dei Knicks, ed è lui stesso il primo a riconoscerlo.
Secondo quanto riportato da Ian Begley di ESPN, Anthony ha dichiarato:
“Voglio che mi richiamino durante la sessione video in modo che tutti possano vedere e sentire. Facendolo è come se mi forzassero a essere sempre al massimo del mio gioco da un lato e dall’altro del campo. Penso che tiri fuori il meglio da me e se tiri fuori il meglio da me, penso che questo possa tirare fuori il meglio da chiunque altro nella squadra.“
Come leader dei Knicks, Melo è il primo ad avere l’obbligo di migliorare nella prossima stagione, per non ripetere una prestazione simile a quella dell’anno passato (17-65 il record, il peggiore nella storia della franchigia) e risollevare New York, verso le posizioni di classifica che le competono. Ma Anthony ricorda che il basket è soprattutto un gioco di squadra:
“Si tratta di qualcosa di più di un’unità collettiva. Ci stiamo focalizzando sulla squadra con i membri del coaching staff e con i giocatori e stiamo esaminando diversi scenari, diverse situazioni e vogliamo andare là fuori ed essere tenuti in conto.“
Nonostante il desiderio di essere richiamato di fronte ai suoi compagni, però, Anthony (che è anche reduce da un infortunio al ginocchio che gli ha fatto saltare quasi otto mesi) sta lavorando duramente per fare in modo che i rimproveri diventino il più rari possibile, concentrandosi anche sul suo gioco difensivo, l’aspetto nel quale, durante tutta la sua carriera, è stato accusato di essere più carente:
“Mi sento bene da entrambi i lati del campo. Sono in una buona condizione mentale, e sento di esserci quasi fisicamente. Devo lavorare ancora un po’, ma adesso sento di andare nella giusta direzione“
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