Atlanta Hawks preview: dove osano le aquile

Gli Atlanta Hawks nella scorsa stagione hanno raggiunto dei risultati impensabili quando l’anno ha preso il via, primo posto nella Eastern Conference con 60 vittorie e 22 sconfitte, un mese di Gennaio perfetto concluso con un record di 17 a 0 (19 vittorie consecutive contando le ultime due partite di dicembre) e l’intero quintetto eletto giocatore del mese, con l’aggiunta di Mike Budenholzer vincitore del premio di Coach of the Year. Nei playoff gli Hawks non sembrano più però quella macchina perfetta della regular season e dopo aver superato 4-2 i Brooklyn Nets e 4-2 i Washington Wizard arrivano in finale di Conference contro i Cleveland Cavaliers dove però, complici anche l’infortunio di Kyle Korver e le non perfette condizioni di DeMarre Carroll, vengono eliminati con uno sweep. La parola d’ordine di quest’anno è riprovarci e cercare almeno di raggiungere lo stesso risultato della scorsa stagione.

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IL MERCATO

IN: Thiago Splitter, Tim Hardaway Jr., Justin Holiday, Earl Barron, Walter Tavares

OUT: DeMarre Carroll, Pero Antic, Elton Brand, Austin Daye, John Jenkins

Il mercato ha privato gli Hawks del giocatore che ha più sorpreso positivamente l’anno scorso, vale a dire quel DeMarre Carroll che è finito a Toronto, nel ruolo di ala piccola dovrebbe sostituirlo Thabo Sefolosha, tornato dalla ormai nota vicenda dell’arresto e pronto a scendere in campo. Un innesto di qualità sotto canestro è dato dall’arrivo del campione NBA 2014 Thiago Splitter, il lungo brasiliano potrà dar man forte ad Horford soprattutto nel marcare pivot più grossi fisicamente del #15 degli Hawks. Un’altra pedina sotto canestro è quella di Walter Tavares, gigante brasiliano di 221 cm, scelto proprio da Atlanta al draft 2014 con la scelta numero 43 e sarà il primo giocatore di Capo Verde nella NBA. Ancora sotto canestro c’è l’arrivo di Earl Barron da Phoenix anche se non si prospetta un ingresso in rotazione per lui. Chi invece entrerà in rotazione saranno sicuramente Justin Holiday e Tim Hardaway Jr., il primo viene dal titolo vinto con Golden State anche se dopo un buon minutaggio in stagione ha giocato appena poco meno di 11 minuti in tutto nei playoff, Hardaway Jr. invece viene dalla stagione fallimentare dei Knicks e avrà sicuramente molta voglia di rivalsa e di dimostrare il suo valore anche in NBA.

 

STARTING FIVE

LA PANCHINA

 

PAYROLL

In blu le team option (credits to: www.basketball-reference.com, via Google)

 

IL COACH

Mike Budenholzer, ex assistente di Greg Popovich ai San Antonio Spurs, ha portato gli Atlanta Hawks a raggiungere il miglior record nella Eastern Conference nella scorsa stagione (60 vittorie e 22 sconfitte) in maniera inaspettata. Dopo un inizio sfavillante di stagione e un Gennaio immacolato nella voce sconfitte si è meritato così il posto di head coach della Eastern Conference all’All Star Game. A fine anno poi è stato giustamente premiato come Coach of the Year, titolo raggiunto battendo la concorrenza di Steve Kerr. Dopo aver fatto un lavoro straordinario l’anno scorso soprattutto con Carroll, quest’anno dovrà continuare sulla strada intrapresa provando a far esplodere Tim Hardaway Jr. e inserendo al meglio Thiago Splitter. Budenholzer dovrà essere inoltre bravo a inserire i nuovi giocatori in un sistema già rodato e a confermarsi quel bravo coach che ormai è sotto gli occhi di tutti.

GIOCATORE CHIAVE IN ATTACCO

Jeff Teague, playmaker degli Hawks, sarà ancora lui a dover far girare la squadra così come ha fatto l’anno scorso dove ha realizzato 15.9 punti, distribuito 7 assist e catturato 2.5 rimbalzi. La sua capacità di cambiare ritmo, attaccare il ferro in pick and roll e servire i compagni saranno fondamentali per la stagione di Atlanta. Sarà ancora lui quindi il metronomo della squadra di Budenholzer, le sue prestazioni nei playoff non sono state al livello di quelle della regular season e Atlanta ne ha sicuramente risentito; quest’anno però i tifosi degli Hawks si aspettano che il #0 confermi quanto di buono fatto nella regular season della scorsa stagione anche nei playoff.

Jeff Teague in azione (credits to: soaringdownsouth.com)


GIOCATORE CHIAVE IN DIFESA

Il ritorno di Thabo Sefolosha dopo le note vicende dell’arresto potrebbe essere un’arma in più in difesa per questi Hawks che negli scorsi playoff hanno pagato l’assenza di un vero e proprio specialista difensivo. Sarà molto probabilmente lui a doversi occupare di LeBron James nelle sfide contro Cleveland. Grazie alle sue capacità e alla sua duttilità è in grado di poter marcare sia i 2 che i 3 e in caso di necessità anche i playmaker. Con lui in squadra Atlanta potrà quindi contare su un giocatore di alto livello nella metà campo difensiva, proprio quello che gli è mancato nelle scorse finali della Eastern Conference date anche le non perfette condizioni fisiche di Carroll.


RIVELAZIONE DELL’ANNO

Se c’è un giocatore su cui questi Hawks hanno scommesso è sicuramente Tim Hardaway Jr. L’ex Michigan è ormai al terzo anno nella lega e nella scorsa stagione in maglia Knicks, seppur nella pessima annata della franchigia della grande mela, ha realizzato 11.5 punti con il 34,2% da tre punti. La sua capacità di tiro e di arrivare fino al ferro, unita alla sua voglia di rivincita e alla capacità di lavorare di coach Budenholzer con giocatori considerati non eccelsi (vedi Carroll l’anno scorso) può far esplodere Hardaway Jr. e farlo diventare il giocatore rivelazione degli Hawks per questa stagione.


MIGLIOR COMPRIMARIO

Dennis Schroder è stato un innesto importante dalla panchina nella scorsa stagione e lo sarà sicuramente anche in questa dove cercherà di ripetere anche le buone prestazioni fatte vedere al Campionato Europeo con la Germania. Il giovane playmaker tedesco può essere definito genio e sregolatezza date le giocate eccelse che compie intervallate da altre che mandano su tutte le furie gli allenatori e se riuscirà a giocare con più costanza potrà rivelarsi un ottimo giocatore in uscita dalla panchina.


MIGLIOR INNESTO

Arriva da San Antonio il miglior innesto per questi Hawks e corrisponde al nome di Thiago Splitter. Il lungo brasiliano è quello che mancava ad Atlanta, vale a dire un lungo che possa tenere in 1vs1 lunghi più forti fisicamente e far riposare Horford, contributo che Antic nella passata stagione non è riuscito spesso a fornire. Il campione NBA 2014 potrà inoltre giocare in coppia con Horford e formare così una front-court ben amalgamata in velocità e potenza.

Thiago Splitter in maglia Hawks (credits to: www.usatoday.com)

PUNTI DI FORZA

Un quintetto formato da giocatori che si conoscono tutti per aver giocato insieme la scorsa stagione è sicuramente un vantaggio per Atlanta che potrà sfruttare questa conoscenza reciproca quando scenderà in campo e per integrare al meglio i nuovi innesti nello spogliatoio e per fare gruppo. Il sistema offensivo è ormai rodato con il movimento continuo di palla, l’imprevedibilità dei suoi giocatori e la capacità di allargare il campo dei suoi lunghi fanno sì che Atlanta sia una squadra che possa mettere in difficoltà negli accoppiamenti difensivi molte squadre di questa lega. La profondità del roster infine potrà essere un fattore importante in una stagione lunga come quella NBA.


PUNTI DEBOLI

Gli esterni degli Hawks sono “sotto taglia” rispetto agli esterni delle altre franchigie e questa carenza potrebbe essere sfruttata dalle squadre avversarie per portarli sotto canestro per giocare 1vs1. Inoltre se da un lato la mobilità dei lunghi è positiva in fase offensiva di contro potrebbe essere pagata in fase difensiva contro squadre più fisiche che prediligono appoggiare la palla dentro e tutto ciò dovrà essere riequilibrato da coach Budenholzer con una buona organizzazione difensiva.


MIGLIOR SCENARIO 2015-2016

58-24. Splitter, Hardaway Jr. e Holiday si integrano perfettamente nel sistema degli Hawks, i “vecchi” giocano a memoria, Korver spara triple su triple e Budenholzer continua a guidarli alla grande in panchina rivincendo il premio di Coach of the Year. Gli Hawks lottano per il primo posto a Est con Cleveland e i playoff sono assicurati già a Marzo.


PEGGIOR SCENARIO 2015-2016

42-40. I nuovi non riescono ad integrarsi al meglio, le squadre avversarie riescono a trovare tutti i modi per fermare l’attacco di Atlanta che non gira più come l’anno scorso avendo perso quell’imprevedibilità e Splitter non riesce a garantire quella forza fisica per marcare i lunghi avversari contro i quali Horford va sotto fisicamente. Fortunatamente l’Est non è come l’Ovest e Atlanta riesce comunque a raggiungere quel numero di vittorie che gli permettere di raggiungere un 7°/8° posto e quindi i playoff.


SCENARIO REALISTICO

49-33. Ripetersi dopo una stagione come quella dell’anno scorso è sempre difficile, gli avversari sono più preparati e conoscono meglio il gioco di Atlanta. Gli Hawks però sono una squadra rodata che gioca a memoria e la loro capacità di allargare il campo gli concede ancora un alto numero di vittorie e il raggiungimento tranquillo dei playoff.

Credits to: hiphopsince1987.com

 

SIMONE CARLONI

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Simone Carloni

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