Soffermarsi sul passato è un qualcosa che Jimmy Butler, stella dei Chicago Bulls, si rifiuta semplicemente di fare. La convinzione della guardia 26enne, infatti, è così forte che ha anche rimosso lo specchietto retrovisore della propria auto come un promemoria del concetto di “never look back”, letteralmente mai guardare indietro.
Ecco cosa Butler ha dichiarato a Bryan Smith di Chicago Magazine quando gli è stato chiesto del motivo per cui detesta così tanto parlare del proprio passato:
“Perché odio parlare del mio passato? Perché voglio che ciò che mi è accaduto tempo fa non definisca la persona che sono oggi. Ho odiato ogni singola domanda che mi è stata posta fino adesso riguardo al mio passato. Quello che mi è successo non lo auguro nemmeno al mio peggior nemico, però mi ha dato forza e mi ha permesso di essere la persona che sono oggi. Sono un grande giocatore di pallacanestro grazie ai sacrifici che ho dovuto fare per il mio lavoro. Sono un ottimo giocatore di basket anche grazie alle persone che attualmente sono intorno a me. Se continuassi ad essere bloccato mentalmente nel passato, non potrei compiere ulteriori progressi come uomo e come giocatore. Non voglio cambiare, sia chiaro, ma i fatti spiacevoli avvenuti tempo fa non devono condizionarmi in nessun modo. Sono cresciuto sotto tutti i punti di vista rispetto al ragazzo che ero qualche anno fa e non nutro rancore verso nessuna persona. Parlo ancora con la mia famiglia, mia madre e mio padre, e ci amiamo a vicenda. Questo non cambierà mai.”
Non è chiaro dalle parole di Jimmy Butler se ha anche l’intenzione di sbarazzarsi degli specchietti laterali della sua auto, fatto che tra l’altro violerebbe la legge dello stato dell’Illinois. Il rimuovere una parte preziosa dell’automobile come lo specchietto retrovisore per farne un personale gesto simbolico rappresenta, tuttavia, un grosso rischio per Butler stesso e per gli altri conducenti di autovetture.
Questa estate Jimmy Butler ha firmato un’estensione contrattuale quinquennale da 94 milioni di dollari complessivi con i Bulls, dopo aver concluso la stagione 2014/2015 con la vittoria del trofeo di Most Improved Player (Giocatore Più Migliorato) della NBA.