Lo scorso 24 gennaio Brandon Jennings ha vissuto quello che è stato, con tutta probabilità, il momento più brutto della sua carriera, quando il suo tendine d’Achille si è rotto durante la sfida contro i Milwaukee Bucks. Ma ormai il peggio è alle spalle, e il playmaker dei Detroit Pistons è tornato ad allenarsi con i compagni, anche se a ritmi moderati e senza contatto.
“L’unico problema che ho è quando spingo, per esempio quando sto palleggiando in questo modo e mi pianto [per il cambio di direzione] quello è l’unico problema che ho“
Queste le dichiarazioni rilasciate da Jennings stesso a Vince Ellis del Detroit Free Press.
Il nativo di Los Angeles ha detto anche di sentirsi bene, ma non ancora pronto a rientrare. Di certo, nonostante il ritorno di Jennings non sembri essere prossimo (probabilmente se ne riparlerà per il periodo natalizio) Stan Van Gundy dovrà cominciare a pensare a un modo per far giocare insieme il playmaker ex Virtus Roma e Reggie Jackson, arrivato via trade l’anno scorso dagli Oklahoma City Thunder proprio per rimpiazzare l’infortunato Jennings. Una sfida certo non semplice, ma che Van Gundy accoglierà con piacere, vista la qualità di entrambi i giocatori.
Nelle 41 partite disputate prima del suo infortunio, Jennings aveva fatto registrare numeri considerevoli, come i 15.4 pts e 6.6 ass a partita, tirando con il 40% dal campo. D’altro canto anche Jackson, fin dal suo arrivo a Motown, non si è certo risparmiato, mettendo a referto 17.6 pts e 9.2 ass in 27 partite, cifre che gli sono valse un sontuoso rinnovo del contratto durante l’offseason appena passata.
Ma non è ancora tempo di pensare a possibili alchimie da trovare sul parquet: i pensieri di Jennings sono tutti rivolti alla stagione a venire, con una preghiera, espressa su Twitter, affinché tutti i giocatori della lega non si infortunino, in modo da poter valutare davvero i valori in campo. Noi non possiamo che augurarcelo insieme a lui.
credits to: @thinkiminthe90s on Twitter
Leggi anche: tutte le News sulla NBA