Questa stagione a Los Angeles, sponda Lakers, le sorti del sistema offensivo non dipenderanno, con ogni probabilità, dal reparto lunghi. Infatti, i 16-volte-campioni-NBA hanno a disposizioni playmaker e guardie con molti punti nelle mani: da Russell a Clarkson, da Young a Williams, fino ad arrivare naturalmente a Bryant. Difficilmente assisteremo a partite in cui i Lakers andranno spesso sotto canestro.
Roy Hibbert è pienamente cosciente di questa situazione e l’ha dimostrato a tutti con le dichiarazioni di ieri: “Devo essere il big-guy che difende, prende rimbalzi e facilita. Posso accettare questo tipo di ruolo marginale offensivamente perché mi rendo conto che abbiamo grandi realizzatori“. Il 28enne ha poi continuato: “Il mio stile di gioco sarà un po’ come quello di Bogut. Ecco, io sono un Bogut nero di 218 cm“.
A dire il vero, il ruolo da facilitatore non è esattamente nelle corde di Hibbert, che nelle ultime due stagioni ha collezionato poco più di 1 assist a partita. Al contrario, l’Australiano lo scorso anno ha registrato 2.7 assist ad incontro, classificandosi sesto tra i centri in questa graduatoria. La difesa è, invece, l’elemento che accomuna maggiormente Hibbert e Bogut, che viaggiano entrambi a circa 3.5 stoppate di media a partita in 36 minuti di gioco.
Nel caso in cui alle parole del nativo del Queens seguissero i fatti, i Lakers avrebbero finalmente risolto un po’ di problemi nella metà campo difensiva. Problemi che l’anno scorso avevano causato non pochi grattacapi a Byron Scott.