Dopo la burrascosa off-season 2015 (per informazioni citofonare a DeAndre Jordan), il rapporto tra Dallas Mavericks e Los Angeles Clippers è ai minimi storici. Questa notte, per la prima volta da allora, le due franchigie si sono affrontate allo Staples Center. I Clippers, come prevedibile, hanno vinto. In un universo parallelo, alla fine di questa partita, i due team si sarebbero più o meno chiariti. Ma non nel nostro universo, e soprattutto, non nell’universo di Mark Cuban.
Il presidente dei Mavericks, che evidentemente non ha ancora smaltito la delusione derivante del mancato arrivo di Jordan in Texas, ha voluto esprimere pubblicamente il proprio, come al solito pacato, punto di vista: “Loro sono ancora i Clippers. Puoi cambiare il proprietario, puoi cambiare i giocatori, ma i Clippers restano quello che sono sempre stati da 30 anni a questa parte. Non me ne frega assolutamente nulla di loro“.
La prestazione di questa notte del centro dei Clippers ha aumentato, se possibile, i rimpianti dei tifosi di Dallas. Infatti Jordan ha dominato sotto canestro, facendo registrare solo 6 punti, ma accompagnati da ben 15 rimbalzi e 4 stoppate in 26 minuti di gioco. La tensione tra le due squadre è stata enorme e il nativo di Houston ha avuto anche un diverbio piuttosto acceso con Dirk Nowitzki.
La rivalità tra le due franchigie è quindi lontanissima dall’essere conclusa. Il prossimo capitolo di questa storia sarà scritto l’11 novembre, giorno in cui i Clippers giocheranno nella tana del nemico, l’American Airlines Center. Siamo sicuri che i tifosi dei Mavericks accoglieranno DeAndre Jordan a braccia aperte…