Popovich è cattivo, Popovich è duro e gli interessa solo e soltanto la vittoria: non c’è niente di più sbagliato da dire sul leggendario coach dei San Antonio Spurs, che tra una risposta monosillabica e l’altra ai giornalisti si è lasciato andare al’ennesimo attestato di stima per un collega o componente della lega.
Stavolta è il turno dell’allenatore dei Boston Celtics, Brad Stevens, emblema del nuovo corso di coach NBA molto giovani che stanno prendendo sempre più piede:
“Provo molta stima per il suo lavoro”– ha dichiarato Popovich dopo la partita di ieri sera proprio contro i Celtics. “Mi capita spesso di andare a riguardare ciò che ha fatto a Butler, sinceramente cerco anche di ‘rubargli’ qualcosa da poter riutilizzare a San Antonio.
Trovo che il suo punto di forza principale, e di certo solo quello spicca in una lunga serie, sia la personalità: avete mai visto nella storia di questa lega un altro allenatore che a quell’età avesse un tale controllo dello spogliatoio? I giocatori eseguono in maniera eccellente qualsiasi schema lui cerchi di provare, penso che col tempo Boston possa solo migliorare.”
“Ovviamente essere un grande allenatore, un grande giocatore, creare un grande sistema di gioco e vincere comporta accettare dei compromessi, economici o d’immagine che siano, quindi anche Brad prima o poi dovrà trovarsi di fronte a situazioni difficili da gestire”– ha continuato Popovich.
Parole quasi ‘paternali’ da parte del prossimo allenatore di Team USA, che chissà, potrebbe addirittura vedere in Stevens una sorta di suo erede con la possibilità di creare ai Celtics una dinastia lunga e solida come quella degli Spurs.