Emmanuel Mudiay, rookie dei Denver Nuggets, aveva sicuramente qualcosa da dimostrare nella gara di martedì contro i Los Angeles Lakers. Mudiay, scelto con la 7° chiamata assoluta dalla squadra del Colorado all’ultimo Draft NBA, ha dato prova delle sue abilità sciorinando una prestazione da 13 punti e 10 assist, aiutando così i suoi Nuggets ad avere la meglio sui Lakers per 120-109. Oltre alla vittoria di squadra, il giocatore ha anche stravinto il confronto con D’Angelo Russell – selezionato con la 2° chiamata assoluta dalla franchigia losangelina -, che ha terminato la gara totalizzando 7 punti e 6 assist.
Dopo la partita Emmanuel Mudiay si è voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di Byron Scott – coach dei Los Angeles Lakers -, reo di aver avuto parole irriguardose sulle abilità del giocatore, dopo che la squadra californiana aveva invitato Mudiay in uno dei classici allenamenti individuali pre-draft.
Le critiche di coach Scott nei confronti dell’esterno dei Denver Nuggets erano relative al fatto che il giocatore non fosse capace di prendere buone decisioni da playmaker in attacco. In effetti l’allenatore dei Lakers non ha avuto tutti i torti, dato che Mudiay sta attualmente viaggiando ad una media di ben 6,3 palle perse a gara in 30,7 minuti di utilizzo a partita. Ma è anche pur vero che non basta un semplice allenamento per bollare in questa maniera un giocatore così giovane (19 anni) e che era abituato ad un basket diverso da quello americano (lo scorso anno Mudiay ha scelto di non andare al college, preferendo di andare a giocare nel campionato cinese per guadagnare soldi per mantenere la sua famiglia).
Lo scouting è una scienza inesatta e solo il tempo dirà che tipo di giocatore sarà Emmanuel Mudiay.